ROMA Talenti – Un iceberg. Questa è l’immagine che i docenti considerano corrispondente al loro prezioso lavoro. Dove la punta equivale all’attività più propriamente scolastica, quella che si vede, ed il resto, la preparazione delle lezioni e dei compiti, la loro correzione, la programmazione didattica, i rapporti con le famiglie e gli studenti, l’aggiornamento (spesso a proprie spese), senza tralasciare i normali adempimenti burocratici, invece rimane sommerso.
Risorse insufficienti, mancanza di organico, riforme mai condivise, hanno messo più volte a dura prova la resistenza dei docenti, che questa volta non hanno intenzione di cedere all’ennesimo “schiaffo morale”, come viene definito dagli insegnanti, da parte del Governo.
Il Decreto Stabilità propone infatti di aumentare l’impegno di lavoro settimanale da 18 a 24 ore, senza alcun aumento retributivo.
I docenti contestano tale proposta ribadendo che «(…) non lavorano diciotto ore alla settimana, ma fanno lezione per diciotto ore alla settimana, con tutto quello che ne consegue.»
Il DDL 953 ex Aprea invece è un progetto di riforma degli organi collegiali che come recita la mozione «restringe gli spazi di democrazia all’interno dell’istituzione scolastica, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singolo istituto e mettendo in discussione il sistema nazionale della pubblica istruzione».
Nasce così dal Collegio Docenti del Liceo Nomentano, in collaborazione con le altre scuole del Distretto e con il Coordinamento Cittadino delle Scuole di Roma, l’idea di attuare, a partire dal 24 ottobre, per tre giorni consecutivi, una serie di azioni di protesta che comporteranno l’esercizio della didattica essenziale dimostrativa in classe.
Inoltre la sospensione di tutte le attività del Piano dell’Offerta Formativa, ed infine un piano di informazione dell’utenza attraverso diversi canali di comunicazione ed iniziative diverse al quale anche il nostro giornale aderisce mettendo a disposizione i propri spazi.
Leggi qui il testo della mozione
Riccardo Evangelista