« L’architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi sotto la luce. » (Le Corbusier, Vers une architecture,1923)
Non è un caso, che il Maxxi Architettura, diretto da Margherita Guccione , abbia voluto dedicare questa importante mostra ad una delle figure piu’ significative del XX secolo nell’ambito dell’architettura. Inauguratasi lo scorso mese di ottobre, la mostra dedicata a Le Corbusier sta riscuotendo un grande successo di pubblico.
Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris nasce il 6 ottobre 1887 a La Chaux-de-Fonds, Svizzera, , dove studia alla scuola d’arte, orientandosi poi verso l’architettura. Anche se svizzero, visse per moltissimi anni in Francia,dove lavorò tutta la sua vita a progettare piante per case e città. E’ stato :architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese.
Tra il 1906 e il 1914 fece numerosi viaggi in Europa, compresa l’Italia, soggiornando soprattutto a Vienna poi a Berlino dove conobbe Walter Gropius e Mies van der Rohe. Visitando le principali città italiane:Napoli, Pompei, Roma,Tivoli, Firenze, Fiesole,Pisa – , ricavò un prezioso quaderno di schizzi delle architetture del passato con a margine di ogni disegno annotazioni e appunti sui materiali, sui colori, sulle forme. Ciò gli diede la possibilità di acquisire un bagaglio culturale che affonda le radici nel passato e di evidenziare la sua passione per l’architettura, nonostante egli non abbia mai compiuto studi regolari in questo ambito. L’Italia rappresenta per Le Corbusier , oggetto di studio fondamentale. Egli vi compie ben 4 viaggi di formazione, cercando di comprendere dapprima la pittura e la decorazione architettonica degli edifici del XII e XIII secolo, successivamente la civiltà romana e l’architettura di Michelangelo e Palladio.
«L’Italia mi fa pensare all’Oriente, l’Italia è ancora sempre un mito», scrive Le Corbusier al maestro Charles l’Eplattenier.
La mostra di Le Corbusier al Maxxi , curata da Marida Talamona , che ha dedicato più di 2 anni di lavoro e di preparazione , andando a recuperare anche del materiale inedito, è stata organizzata in 12 sezioni cronologiche a partire dal 1907 per finire col progetto – mai realizzato – dell’ospedale di Venezia. L’esposizione di “Le Courboisier in Italia”, illustra i significati e i ruoli dell’Italia nel percorso artistico e creativo di Le Courbosier, seguendo il mutare dei punti di vista , degli interessi e dei fini con i quali egli guarda all’Italia nel corso della sua vita.
Oltre a documenti , testimonianze di viaggi, studi, schizzi di monumenti italiani sui quaderni di viaggio, la corrispondenza con Pier Luigi Nervi, la mostra offre al visitatore un ricco apparato fotografico che permette di conoscere un Le Corbusier meno noto che seppe anche dialogare con gli artisti e gli architetti del suo tempo.
Una mostra davvero molto interessante, da non perdere. “L’Italia di Le Corbusier” restera’ aperta al pubblico sino al 17 febbraio 2013.
Per maggiori informazioni: www.fondazionemaxxi.it, Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo
Daniela Paties Montagner