Roma – Ha raggiunto il 95% dei partecipanti lo sciopero indetto questa mattina da Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil. Alle ore 8.00 i lavoratori edili delle metropolitane di Roma si sono riuniti in presidio presso gli scavi di Piazza Annibaliano, Conca d’Oro, Centocelle e San Giovanni, bloccando i cantieri, per poi marciare fino alla sede di Roma Metropolitane, su via Tuscolana.
L’adesione è venuta dai cantieri B1 e C che rischiano il blocco definitivo, supportati però dai lavoratori della metro A che non hanno più fondi neanche per la manutenzione. Quello che i lavoratori hanno denunciato con questo sciopero è il rischio paralisi dei lavori della tratta T3 (San Giovanni-Colosseo) di Metro C e del prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero, e dunque anche il rischio di inapplicabilità dell’accordo sulla rioccupazione e la conseguente perdita di ben 1.200 posti di lavoro. Quello che chiedono è il rispetto, “il rispetto degli accordi per garantire la futura occupazione di tutti i lavoratori e il rispetto di tutti i cittadini che, nonostante abbiano pagato grandi sacrifici, rischiano di non vedere i risultati”. «È uno sciopero che riguarda tutto il settore edilizio – sostiene il signor Maurizio – Il fatto è che non si vede sbocco, i fondi sono stati bloccati e non c’è futuro e noi con questa manifestazione vogliamo o almeno crediamo di smuovere un po’ le acque. Non possiamo permettere che si blocchino i cantieri della metropolitana di Roma, la più importante opera pubblica cittadina, ma soprattutto non possiamo permettere che altre 1.200 persone perdano il posto di lavoro, che altre 1.200 famiglie finiscano in mezzo alla strada. Noi chiediamo certezze, lo sblocco delle opere e l’occupazione, che è quello che spetta di diritto ai lavoratori, perché non si può andare avanti in questo modo». Alessia Forgione