carcere è un brenitensiario non è un villaggio di vacanza si deve…scondare…la sua pena perscritta che gli aspetta losapevaprimafareirreato…io ritengo come lega di non uscire prima della sua pena erogata grazie”
Questo è un discorso dell’On. Eraldo Isidori (Lega) in Parlamento. Naturalmente si commenta da solo. Queste sono le persone che siedono in Parlamento e che dovrebbero amministrare l’Italia, prendere decisioni per il nostro Paese, farci affermare, riconoscere, rispettare in Europa e nel Mondo. Ora mi chiedo come possa essere finito lì quel signore, che lo capiamo poverino è anziano e incolto. Il problema è chi ce lo ha messo. Il problema sono gli italiani che lo postano su social network, ne ridono , se ne lamentano, se ne vergognano ma non riescono a farsi vivi come popolo, non riescono ad indignarsi, urlare il loro rancore verso una classe dirigente che ha portato il Paese alla catastrofe economica e sociale.
E intanto, mentre l’Italia sprofonda sempre più in una voragine profonda e nera, ancora assistiamo agli scempi dei “rappresentanti” alle dispute televisive, allo sperpero di denaro che incessantemente si riversa nelle tasche di chi avrebbe dovuto tutelare i cittadini italiani. Vitalizi che vengono riscossi con stipendi faraonici. E intanto nelle piazze, volti di uomini che reclamano il proprio lavoro, le proprie milleduecentoeuro mensili per dar da mangiare non certo pranzi luculliani ai loro bambini. Nei mercati volti di donne che cercano di risparmiare sul pranzo, che cercano offerte. Per le vie si vedono negozi vuoti, vetrine spente, attività chiuse. Ecco. Mentre l’Italia cerca di sopravvivere alla crisi economica, cerca di salvaguardare quel poco che ha,i politici si azzuffano come galli da combattimento. Tutti accusano gli altri, nessuno accusa se stesso. Mi soffermo a chattare su fb nel gruppo mininterno, un gruppo creato come mezzo di comunicazione tra iscritti al concorsone per il reclutamento di insegnanti di ogni ordine e grado e mi ritrovo a leggere commenti squallidi e offensivi, parolacce e minacce rivolte verso ragazzi e bambini. Rispondo e scopro che ci sono moltissimi iscritti laureati che con il mondo della scuola non centrano proprio nulla interessati solo a prendere lo stipendio. Una donna, ex impiegata, senza vergogna si rapporta con i colleghi di concorso con offese e parolacce; un’altra si scaglia con veemenza contro bambini e adolescenti, dichiarando le sue tattiche educative che assumono contorni inquietanti e poi si scopre che la signora non ha mai avuto esperienze di insegnamento, è stata anni fa impiegata e grazie alla laurea potrà accedere ai quiz pre-selettivi. Sposto la mia attenzione e in tv osservo la manifestazione di medici e personale infermieristico che lotta per mantenere in attivo il Policlinico Gemelli, polo medico per eccellenza. Questa è l’Italia. Scrivo e rileggo il discorso di Isidori e capisco: la cultura, l’impegno, la professionalità, lo studio in Italia non vengono considerati. Mentre l’Onorevole fa il suo discorso nella più completa tranquillità dell’agio e nel lusso i medici ospedalieri chiedono disperatamente fondi,che non vedranno, per salvare vite.
di Vera Iafrate