Presentato in Vaticano, lo scorso 20 novembre, il nuovo libro del Santo Padre intitolato «L’infanzia di Gesù», che in poche settimane è diventato l’opera più richiesta nelle librerie. L’evento è stato presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi, direttore del Pontificio Consiglio per la Cultura, che ha lodato la chiarezza e la capacità di scrittura del pontefice, affermando che con quest’opera si può riscoprire il Vangelo in modo semplice. E non come sempre più spesso accade, in quell’illeggibile autoreferenzialità oracolare ed esoterica riportata in molti dei testi filosofici e teologici.
E’ il terzo best seller di Joseph Ratzinger improntato sulla storia di Gesù, e vuole essere il punto chiave per capire i precedenti testi che ne hanno ripercorso esclusivamente la vita pubblica. Il primo pubblicato nel 2007si era soffermato sul periodo del Battesimo fino a giungere alla Trasfigurazione e il secondo uscito nel 2011 analizzava invece, la Resurrezione iniziando dall’ingresso a Gerusalemme.
Il volume di 180 pagine, pubblicato congiuntamente dalla Libreria Editrice Vaticana e dalla Rizzoli, si compone di quattro capitoli dedicati rispettivamente alla genealogia, alla nascita di Giovanni il Battista e all’avvento del Nazareno e verrà presto tradotto in più di venti lingue. Questo libro, molto rigoroso nell’esposizione è destinato a suscitare dibattiti e forse a porre fine alle polemiche nate negli anni della contestazione a proposito della storicità degli eventi narrati da Matteo e Luca. Sicuramente sarà promotore di una discussione teologica lasciata da tempo in disparte. Ratzinger nell’esaminare i testi dei Vangeli , chiede ai lettori di porsi delle domande importanti, quei quesiti che hanno accompagnato la storia dell’umanità e che ogni generazione ha affrontato in modo diverso. Si sofferma sulla radice teologica della gioia, suggerendoci che il Vangelo, può e deve ancora stimolare l’uomo contemporaneo nella continua conoscenza delle ragioni profonde della fede. La prima edizione del libro, prevedeva una tiratura di un milione di copie distribuite in 50 paesi, ma nei prossimi mesi si stima che il manoscritto verrà commercializzato in altri 72 paesi.
In questi giorni, la Santa Sede ha pensato di dar seguito a questo importante successo letterario, facendo debuttare il Papa su Twitter. Il progetto Twitter permetterà a Ratzinger di avvicinarsi così anche ai più giovani e a chi non è dedito alla lettura.
Il primo cinguettìo è previsto per la data del prossimo 12 dicembre.
Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa del Vaticano, ha dichiarato che il pontefice approverà ogni messaggio, anche se non sarà lui personalmente a twittare. L’account non è ancora stato reso pubblico, ma da quanto emerso da un comunicato della Presidenza del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali, sarà probabilmente «Pontifex_it».
Ernesto De Benedictis