L’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare attualmente si occupa dell”emergenza umanitaria” legata alla misura del Trattamento Sanitario Obbligatorio. A suscitare una forte riflessione è la vicenda di Francesco Mastrogiovaggi deceduto a causa del Trattamento Psichiatrico.
Difatti, il 22 luglio 2012 il Tribunale di Vallo di Lucania ha emesso una sentenza contro il TSO: condannati per sequestro di persona ed altri reati sei medici del reparto di Psichiatria dell’Ospedale di Vallo della Lucania che hanno praticato sul paziente un TSO di contenzione: legato mani e piedi per ben tre anni fino al decesso avvenuto lo scorso 4 agosto.
La questione è veramente delicata. Questi medici sono accusati di aver attuato sul paziente un trattamento disumano connesso alla negazione della dignità: sistemi di videosorveglianza hanno difatti rivelato come Mastrogiovanni nei giorni di massima agonia non fosse mai stato slegato.
Ad impedire ciò è la Riforma Ciccioli che prende il nome dall’onorevole che attualmente è ancora alla camera e prevede un’estensione temporale del TSO fino ad un anno e oltre senza la possibilità di essere revocato poiché considerato necessario.
L’Avv. Eleonora Grimaldi in sede di conferenza stampa dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare dichiara:
“Il TSO, è l’unico trattamento in cui, a differenza di altre condizioni sanitarie, dove prima si ha un accertamento ed una diagnosi e dopo una terapia di tipo (forse) farmacologico, nella disposizione del TSO, invece, la persona viene sottoposta ad una misura detentiva senza possibilità di difesa dove, ancor prima di ricevere qualsiasi tipo di diagnosi e qualunque genere di indagine medica, viene sottoposto ad una terapia farmacologica violenta, invalidante, che lede non solo il suo corpo, il suo fegato, le sue cellule, la sua mente, ma prima ancora la sua dignità, fino alla morte. Il maestro Mastrogiovanni non è deceduto, ma è stato ucciso. Non a caso i medici, che l’hanno segregato, sono stati condannati” dichiara la Prof.ssa Vincenza Palmieri.
Mentre l’On. Antonio Guidi, già Ministro per la Famiglia e Presidente dell’Osservatorio Nazionale di Salute Mentale, ha sostenuto con forza che: “il Trattamento Sanitario Obbligatorio, è il fallimento della psichiatria, della prevenzione e della cura, ed è solo la chiave per riaprire i manicomi. Il TSO non si giustifica con niente, perché non è preventivo e non è curativo, ma è solo un luogo di carcere, dove, nella maggior parte dei casi, si peggiora e le persone diventano completamente schiave e molto spesso muoiono e, se non muoiono, hanno cicatrici che non si rimargineranno mai più. Affermo che accanto a questo fallimento del Tso, con la psichiatria e medicina, dovremo fare qualcosa con le riforme e le leggi. Dobbiamo manifestare il nostro disgusto per questa pratica con manifestazioni per strada e denunce attraverso i media.”
La Prof.ssa Palmieri ha continuato ponendo l’accento sui minori con la proposta del divieto di sottoporre i minori a TSO (Trattamento Sanitario/Psichiatrico Obbligatorio), in particolare il divieto di somministrare psicofarmaci ai bambini ricoverati in Case Famiglia come prassi di contenimento;
Controllo dell’accanimento diagnostico e terapeutico con psicofarmaci verso bambini in condizione di disagio familiare, sociale, scolastico e/o ambientale in generale; “E’ una questione etica ma anche politica”, conclude la Prof.ssa Palmieri “Ed è per questo che, intanto che venga, definitivamente, sedata la proposta di Legge Ciccioli e che si riveda la attuale Legge 180 chiediamo, con effetto immediato, il divieto assoluto di praticare la misura dei TSO sui minori!”.
A seguire la correlata campagna ‘ Vivere senza psicofarmaci è possibile’. L’iniziativa è stata inaugurata da un gruppo di professori e ricercatori con a capo la dott. Calmieri. Si tratta di un programma impegnativo poiché l’abbandono degli psicofarmaci è solo l’ultimo step di un iter che si attua sul paziente e sul suo setting di appartenenza. A proposito di questa iniziativa l’onorevole Guidi ha confermato che un approccio terapeutico privo di psicofarmaci sia indice di una prassi di civiltà.
E’ ,difatti, un metodo rivoluzionario che contrasta con un notevole sforzo quella facilità di assumere una pillola.
Si ricordi inoltre che il programma si avvale di un vero e proprio comitato di garanzia costituito da esperti quali la dott. Palmieri e l’onorevole Guidi sottosegretario alla Sanità e Ministro della famiglia. Il fine è quello di essere operativi nella tutela di bambini e giovani spesso vittime della doppia diagnosi psichiatrica e dei conseguenti inganni terapeutici.
Silvia Buffo