Grazie ad uno stile brillante, contemporaneo e avvincente il giovane autore, EmanueleVelluti , riesce già dalle prime battute a catturare la nostra attenzione e a farci immergere nel primo libro di questa promettente saga.
La storia che ci racconta è in realtà una storia che ci appartiene profondamente .
La forte e inarrestabile battaglia tra il bene ed il male che l’essere umano affronta nella propria anima dall’inizio dei tempi.
Questa traccia profonda è rappresentata magistralmente da divinità contrapposte che albergano in ognuno di noi.
Sullo sfondo di un mondo privo di guerre, in un atmosfera fantasy medievale, si stagliano i protagonisti che ci appaiono con tutti i loro pregi ed i loro difetti. non esistono “eroi ” ma esistono persone che riescono a superare i propri dubbi e timori, mettendo in gioco la loro vita nel nome di una promessa.
Essi sono svelati a poco a poco dall’autore, come se anche lui li scoprisse per alcuni aspetti insieme a noi.
Tutto questo portato sotto i nostri occhi, con un taglio quasi cinematografico ed una sorprendente ironia di sottofondo che si insinuerà nel libro grazie all’aggiunta di nuovi protagonisti.
È davvero intrigante accorgersi durante la lettura che nulla è lasciato al caso e che ogni personaggio è un tassello fondamentale del racconto, che inizia con il ritrovamento di un misterioso giovane dai capelli bianchi privo di memoria, non ha ricordi di sè , del mondo, della vita , del “sentire” .
Il suo salvataggio darà inizio ad un susseguirsi di eventi straordinari che cambieranno inevitabilmente le sorti dei protagonisti e del loro mondo, mettendo la parola fine alla realtà come essi l’hanno conosciuta.
(Critica di V.Reale)
Emanuele Velluti si racconta a Paeseroma.it
Scrittore e autore de “LE OMBRE DELLA DEA”, un fantasy medievale sorprendente con un taglio quasi cinematografico. Emanuele è anche utente del nostro forum con lo pseudonimo “Akayn”.
Ho 27 anni e da quando ero bambino, amo immaginare storie e fantasticare con la mente, questo con il tempo mi ha portato a cercare l’arte giusta per poter imprimere e rendere in qualche modo “reale” quello che ho in testa. Akayn, è il nome ho scelto in un determinato periodo della mia vita, in qualche modo è legato al significato di rinascita, ma è anche il nome di uno dei personaggi del mio libro, perché amo immaginarli con l’aspetto delle persone che fanno parte della mia vita, compreso me stesso.
Creare una storia per me, è distruggere quel velo, con un esplosione di colori dal nome fantasia. Una volta che la storia è creata, essa vive per conto proprio, e ricambia il favore che tu gli hai fatto raccontandola, raccontando lei stessa di te. Quindi queste due storie una volta lanciate nel mondo reale, doneranno emozioni ad altre persone e da esse, ne raccoglieranno altre, che andranno a nutrire la tua anima. E’ uno scambio, una connessione.
Come nasce “LE OMBRE DELLE DEA”?
Non ricordo esattamente, quale sia stato l’incipit che ha dato vita a tutto il romanzo, ma lo iniziai a scrivere quasi per caso. Provavo a buttare giù qualcosa, dopo un periodo di scarsa ispirazione. Ne è nato un romanzo che credo porterò avanti per altri due libri ancora… Forse più forse meno, chi lo sa. Certe storie vivono da sole.
Raccontaci dell’ambientazione del tuo libro.
LE OMBRE DELLA DEA, anche se è ambientato in un mondo fantasy, con mitologie antiche che ne raccolgono la cultura, inizia in un presente del tutto normale. C’è sì una religione e gruppi di eretici che ne professano un’altra, ma la gente non crede più al soprannaturale, c’è uno scetticismo di sottofondo, anche da parte dei protagonisti del libro, che si ostineranno a portarlo avanti, fino a che non sarà inevitabile cambiare idea.
La Dea di cui parli è Ahita, da dove hai attinto questa figura?
Ahita, è appunto descritta come la creatrice di tutto, pensata con l’idea, banale se vogliamo, ma assolutamente realistica, che se qualche dio può creare la vita, deve essere per forza legato all’universo femminile. La religione che vige in questo mondo ha una struttura patriarcale come quella cattolica, con la differenza che venerano una dea. Per il resto non posso dire altro.
Elementi cinematografici emergono nello stile della tua storia. Hai un modo di narrare attraverso una sequenza descrittiva di immagini?
Io non sono un colto scrittore, o un intellettuale, ci tengo a precisarlo. Prima di scrivere qualcosa, cerco di visualizzarla nella mente, la vivo con la fantasia, come fosse un film, o un anime. Ne focalizzo le emozioni che vivrei se fosse io lo spettatore. Sono influenzato da emozioni che assorbo, oltre che dai libri, appunto, dai film, o da gli anime giapponesi, persino dalle canzoni, che viaggiano nella mia testa come vere e proprie colonne sonore. Quando scrivo, immagino la storia come se già fosse una di queste forme d’arte, e ne seguo la regia.
Qual’ è la tua forza ispiratrice che plasma i tuoi libri?
Da bambino, ho iniziato a cercare il modo di trasferire nella realtà, le mie fantasie. Sono passato dal disegnare fumetti, allo scrivere canzoni e persino ad inventare giochi da tavolo (questi ultimi grazie a Stefano Pescosolido) ed infine, mi sono ritrovato a scrivere una storia. L’ispirazione la prendo dalle emozioni che vivo, vibrazioni che innescano un meccanismo nella mia testa, che mi porta a creare un qualcosa che possa riprodurle. Ma l’ispirazione maggiore, viene dal sorriso della donna che amo: Valentina Reale.
Anche a lei, ho regalato un ruolo nel libro.
Cosa rappresenta per te il Fantasy ?
Ogni genere può uscire dalla nicchia, se messo in mano alla persona giusta. Non che lo sia io, intendiamoci, non sono così egocentrico. Personalmente non amo i fantasy pesanti e pomposi, quelli li trovo appunto, per un pubblico più di nicchia. Certo ci sono dei capolavori in quel settore, ma non tutti vogliono stare ore a leggere ogni minimo dettaglio, sul mondo che creato, o almeno è cosi per quanto mi riguarda.
Perché scegli l’eBook?
Il libro in formato cartaceo ha il suo fascino, anche io fatico a staccarmene, ma il futuro è l’ebook, sia da un punto di vista editoriale che puramente ecologico. Risparmieremo tonnellate e tonnellate di carta, trasferendo la maggior parte dei libri in formato ebook. Questo aiuterà sicuramente il nostro pianeta, quindi, prima o poi, dovremmo abbandonare il buon vecchio libro di carta; ma lo faremo per un nobile motivo, almeno.
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