ROMA – Una stangata sul fronte delle tasse apre il nuovo anno. Dopo l’odiata imposta municipale unica Imu, arrivano tre nuove tasse la Ivie, la Tobin tax e la Tares, che sommate incideranno del + 1% sul bilancio delle famiglie italiane.
Le tassazioni proposte riguarderanno principalmente i beni immobili, gli investimenti finanziari e si sommeranno ai rincari bollette. Il tutto farà salire la pressione fiscale dal 44,7% al 45,3%.
La Ivie (imposta sul valore degli immobili situati all’estero), scatterà da subito e si pagherà sulle case che si trovano all’estero. Il valore d’imposta, verrà computato sul costo risultante al momento dell’acquisto e in assenza di questo si potrà utilizzare il valore di mercato in base al luogo di ubicazione dell’immobile. Chi lavora all’estero per conto dello stato italiano ed utilizza la casa come abitazione principale, potrà usufruire di una detrazione dello 0,4% e anche in questa situazione si dovranno applicare le detrazioni di 200 euro e di 50 per ciascun figlio di età inferiore ai 26 anni che risiede nell’immobile. Qualora l’importo fosse inferiore a 200 euro, l’imposta non andrebbe versata.
La Tobin tax (tassa sulle transazioni finanziarie), invece, entrerà a regime a marzo per le azioni, e a luglio per i derivati, con aliquote che saranno rispettivamente dello 0,12% per la prima e dello 0,22% per la seconda. Queste verranno applicate sul valore reale della transazione e non sui singoli cambi. L’entrata statale derivante da tale operazione è stimabile in circa 1.089 miliardi di euro l’anno.
La Tares (tassa sui rifiuti e i servizi), è la nuova imposta che manderà in pensione la vecchia Tarsu e assorbirà la tassa di igiene ambientale Tia. Si pagherà ad aprile e porterà un grosso aggravio di spesa ai nuclei familiari, quantificabile in 80 euro a bolletta.
Per fortuna non ci sono solo queste note dolenti. Infatti si potrà beneficiare di nuovi sconti per i figli a carico e del fondo per il calo delle tasse su famiglie e imprese, funzionante già dai primi giorni dell’anno nuovo. Il fondo cumulerà i ricavati della lotta all’evasione e del redditometro.
Ernesto De Benedictis