Roma – Domani, 26 gennaio, alle ore 17 e trenta, Luisa Mattia presenterà alla Biblioteca Borghesiana (via di Vermicino) il suo ultimo libro edito da Sinnos. Insieme all’autrice e a Della Passarelli, direttore editoriale della casa editrice, saranno presenti all’incontro i ragazzi della III L della scuola media Domenico Savio (via casale del finocchio) che hanno dato colore ed emozione a questo bellissimo romanzo. “Noi siamo così” concede un nuovo ed originalissimo contributo alla letteratura di formazione, con un racconto sull’adolescenza narrata dagli adolescenti.
Luisa Mattia, coautrice del programma televisivo “Melevisione”, di Rai3, già da molti anni si dedica alla scrittura di romanzi per ragazzi: suoi maggiori successi editoriali sono “La scelta”, “I jeans di Garibaldi” e “Ti chiami Lupo Gentile”. Dal 1998, per circa dieci anni, ha lavorato nelle scuole come coordinatrice degli insegnanti in un programma di scrittura per e con gli studenti che è fruttato oltre venti titoli, tutti usciti in libreria. Vincitrice, inoltre, del Premio Andersen come miglior scrittore nel 2008.
Il romanzo racconta la storia di Arianna, quattordici anni, confusa perché “non sapeva bene cosa bisognasse fare se uno si sente che cresce e non lo può dire”, che scappa di casa, da una “vita che poco le piace”, per poi ritornare dopo un breve ma significativo percorso completamente cambiata, come cambiati ritrova gli amici e i familiari da cui era fuggita, più consapevoli di come li aveva lasciati. “Noi siamo così” è un libro per ragazzi ma anche per genitori, che nasce dall’incontro e dal dialogo tra l’autrice e i giovani adulti della periferia romana, «immediatamente consapevoli, enormemente capaci ma soprattutto desiderosi di raccontarsi – spiega Luisa – Il progetto nasce all’interno della casa editrice Sinnos, dopo un mio incontro con la professoressa Monica di Bernardo. Io avevo da tempo l’idea di scrivere un romanzo sull’adolescenza, ma non volevo farlo in modo pedante bensì attraverso il pensiero e le emozioni degli adolescenti stessi. Così a gennaio del 2012 c’è stato un primo incontro con i ragazzi. Inizialmente si sono mostrati un po’ diffidenti, come era anche normale che fosse, ma poi si sono entusiasmati davanti all’opportunità di farsi ascoltare. Abbiamo discusso il da farsi, il plot, i personaggi, tutto quello che c’era da decidere l’abbiamo deciso insieme. Dopodiché ognuno di loro ha scritto un racconto autobiografico che io ho corretto e in seguito rielaborato con loro, e che hanno dato corpo ai personaggi secondari. Io, per parte mia, mi sono occupata della storia principale. Per questi ragazzi, che proprio in questo momento si affacciano al mondo reale, è stata un’ottima occasione per esprimersi, ma è stato anche un modo per indirizzarli ad una maggiore conoscenza della lingua e ad una letteratura nuova, diversa da quella che si studia a scuola, fatta per e dai ragazzi». Alessia Forgione