Ercole, fisionomia californiana, catapultato nella musica sin da adolescente fra i suoi svariati gruppi, sempre all’insegna del metal.
Una vita in tappe da Messina, salendo fino a Matera, Bari, Bologna, Brescia, Milano ma sopratutto dalle sue parti Lecce, Taranto, Brindisi. Da qualche mese lavora ad un nuovo progetto da solista “Ortiche e loto” anche se sentimentalmente sempre legato alla sua band oggi alla ricerca di un nome. Gli altri due membri Nicolas Lezzi, Antonio Perrone lo hanno supportato tantissimo anche in questa occasione e con loro in questi giorni si ritrova a provare in un clima di feeling fra personalità diverse ma incredibilmente complementari.
Il musicista dall’aspetto americano ma salentino doc ci racconta un po’ di sé e del suo percorso.
Come nasce questo progetto musicale di ‘Ortiche e loto’?
Avevo voglia di sperimentare suoni a me nuovi, poter anche trattare argomenti senza le difficoltà che comporta scrivere in una lingua che non è la mia e quindi sviscerare argomenti puntando subito al sodo senza dover passare dalle frasi ad effetto a tutti i costi.
Il brano è scritto in un momento molto difficile: l’incendio che in pratica ha quasi distrutto il panificio della mia famiglia con cui lavoro anche io.
Mentre lo scrivevo tutte le sensazioni negative trovavano sfogo su di un foglio di carta.
In quei giorni tornavo a casa sporco di furigine che raccoglievo mentre si cercava di ripristinare l’attività, per metter giù qualche pensiero
che poi avrei elaborato con calma… Diciamo che questo pezzo è stato terapeutico.
Da lì in poi il progetto ha iniziato a prender forma e senza accorgerme mi sono ritrovato con quattro brani completati.
In questo periodo sto continuando a scrivere brani e sono alla ricerca di gente interessata al progetto.
Il futuro è ancora da scrivere ma l’inchiostro è l’unica cosa che non manca…
Quindi è un’esperienza tutta nuova! Di solito invece come ti muovi per realizzare i tuoi progetti?
“Ho registrato un brano e ne ho altri tre in pre-produzione, fino ad ora sono riuscito a lavorare senza l’aiuto di una band in quanto ho a disposizione uno studio di registrazione gestito da Angelo Emanuele Buccolieri, che mi segue nella produzione dei brani.
Con lui vi è una buona alchimia, (è mio fratello e non potrebbe essere altrimenti).
E’ una persona molto preparata ed ha varie esperienze anche all’estero:
ha fatto da assistente a Michael Wagner, storico produttore degli Skid
Raw e di tante altre band che hanno avuto rilevanza storica nell’ambito Rock internazionale.
Ma devo dire grazie anche ad Antonio Fanizza, grande batterista che ha registrato il brano come Session Man.
Quando inauguri un nuovo progetto cosa dici a te stesso e dove trovi la forza. Cos’ è che nutre la tua produttività artistica a parte lo strettissimo rapporto con tuo fratello Angelo?
Io dico sempre che questo progetto è stato la mia terapia. Mi ha fatto tirare fuori la negativita’. Ero affranto dall’incendio che ha devastato l’attività di famiglia. La gente veniva a portarci da mangiare mentre lavoravano come veri e propri terremotati e la sera l’umore non era il massimo ma ho passato praticamente le notti fino alle 3.00 a scrivere e così è nato il testo della canzone ‘Ortiche e loto’.