Non si ferma più la Juventus. Nonostante potesse essere distratta dal sorteggio di Nyon che ha decretato l’incrocio ai quarti di Champions contro il Bayern Monaco, passa in scioltezza anche a Bologna, una squadra tra le più in forma di questo periodo e che aveva già battuto Inter, Roma e Napoli in questa Serie A. Ma l’armata di Conte sembra non conoscere soste ora che il traguardo si avvicina e colpisce con Vucinic e Marchisio. Il campionato sembra davvero un capitolo chiuso, nove punti a nove giornate dalla fine sono davvero tanti. Al ritorno dalla sosta ci sarà l’Inter, che, insieme alla sfida contro il Milan in programma tra quattro giornate, è uno dei pochi ostacoli sulla strada che porta alla vittoria finale. Ma se in vetta alla classifica c’è calma piatta, nove punti più sotto c’è una vera e propria bagarre per i due “posti Champions”, obiettivo di almeno sei squadre. La prima del gruppo è il Napoli, che dopo cinque giornate torna finalmente alla vittoria in casa contro l’Atalanta. E non è un caso che il ritorno ai tre punti sia coinciso con il ritorno alla rete del bomber Cavani, vero e proprio trascinatore degli azzurri. Chi di certo non sta a guardare è Mario Balotelli, che ha deciso di diventare un giocatore continuo con i colori del Milan addosso. Il Milan in campionato viaggia più spedito anche della Juve da 4/5 mesi a questa parte. Non perde da dicembre e nelle ultime 22 giornate ha una media di 2,1 punti a partita. Nel momento in cui El Shaarawy ha dovuto giustamente tirare il fiato, sono arrivati i gol prima di Pazzini e poi di Balotelli. A centrocampo Montolivo è diventato leader indiscusso e la difesa sembra essere tornata solida (l’ultimo gol subito è quello di Schelotto nel derby, quasi 200 minuti fa). Pare essersi ripresa anche la Fiorentina di Montella, dopo la piccola crisi che ha colpito i viola all’inizio del 2013. Non senza qualche patema di troppo, e con qualche episodio favorevole, la squadra toscana ha la meglio del sempre buon Genoa di Ballardini, che perde la terza partita giocata bene di fila ma che, se giocherà sempre così, non dovrebbe aver problemi a salvarsi. Tornando ai viola, il giocatore che davvero sembra prendersi sulle spalle la squadra non è Jovetic, come ci si sarebbe potuti aspettare, ma bensì Ljajic, arrivato alla definitiva maturazione sotto la guida di Montella. La difesa forse non è più salda come quella di inizio campionato, ma il centrocampo con Pizarro, Borja e Aquilani è quello con il più alto tasso tecnico della Serie A, è fuori di dubbio. La corsa alla Champions è più viva che mai, a Firenze già aspettano il Milan per lo scontro diretto. Un po’ più staccate dalle prime quattro troviamo le due romane, che stanno vivendo un periodo opposto, come in tutto il campionato: quando la Lazio andava bene, la Roma era in crisi e viceversa. Ora è la Roma a stare meglio, ben guidata da Andreazzoli, che ha saputo ridare tranquillità e serenità ad una squadra che tecnicamente ha poco da invidiare a chi ha davanti. In più, c’è un Totti che continua a segnare e a dimostrare cinque anni buoni in meno rispetto ai 36 che cita la sua carta d’identità. Si è un po’ persa, invece, la Lazio, che nella neve di Torino e con l’uomo in meno dopo un quarto d’ora a causa dello sciagurato Ciani, esce sconfitta e si fa raggiungere dai cugini giallorossi. Senza Klose da tempo e con Floccari infortunato, Kozak non fa ciò che ben gli riesce il giovedì nella serate di Europa League e Onazi fa rimpiangere il ben più tecnico e carismatico Hernanes. Il punto dolente della squadra di Petkovic è sempre quello: buonissimo undici titolare non supportato da altrettanto buone riserve.