Continua con grandissimo successo di pubblico, alle Scuderie del Quirinale, la grande mostra dedicata al pittore cadorino Tiziano Vecellio, il pittore che meglio di nessun altro, seppe incarnare la rivoluzione ed il trionfo del colore nel suo secolo. Apprezzato e “corteggiato” da importanti committenti tra i quali l’Imperatore Carlo V, i Dogi della Repubblica Serenissima , gli Este e i della Rovere ; ebbe una produzione artistica molto fiorente , e le sue opere sono esposte nei piu’ importanti musei di tutto mondo, tra i quali:la Pinacoteca Capitolina e la Galleria Borghese a Roma; I Musei Vaticani; la Galleria degli Uffizi e la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze; Le Gallerie dell’Accademia di Venezia; La Galleria Nazionale delle Marche in Urbino; il Museo di Capodimonte a Napoli; la Pinacoteca Nazionale di Bologna; la Pinacoteca e Galleria d’Arte Moderna di Ancona, il Museo Civico di Palazzo Te a Mantova; il Museo del Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra; il Museo Nazionale del Prado di Madrid; il Kunsthistorisches Museum di Vienna, La Gemaeldegalrie di Berlino e la National Gallery of Art di Washignton.
Bisogna tornare indietro di almeno vent’anni-al 1990, a Palazzo Ducale – Venezia, dall’ultima monografia dedicata al grande genio della pittura cinquecentesca,. La mostra attuale “Tiziano” alle Scuderie del Quirinale sotto l’alto Patrocinio del Presidente della Repubblica, è stata resa possibile grazie a Roma Capitale- Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico; prodotta dall’Azienda Speciale Palaexpo e curata da Giovanni C.F. Villa.
«Fu non solo divino come il mondo lo reputava, ma come un dio e senza pari»…,cosi’ scrive Ludovico Dolce – amico personale di Tiziano, nel suo “Dialogo della Pittura ”. Secondogenito del notaio Gregorio Vecellio e di sua moglie Lucia, già a dieci anni Tiziano iniziò a manifestare il proprio talento ed a dimostrare un’inclinazione artistica davvero unica: Il padre decise pertanto di inviarlo – ancor bambino – a Venezia, città che sul finire del Quattrocento era una delle più popolose d’Europa, e dove lo zio Antonio ricopriva una carica pubblica. Dopo i primi rudimenti tecnici del mosaicista Sebastiano Zuccato, fu messo a bottega da Gentile Bellini, pittore ufficiale della Serenissima ed alla morte del maestro, il cadorino iniziò a collaborare con Giovanni Bellini, che subentrò al fratello nel ruolo di pittore ufficiale. Non aveva ancora vent’anni e già collaborava con Giorgio da Castelfanco – detto Giorgione, al Fondaco dei Tedeschi nel 1508. Tiziano, fu uno dei massimi maestri ed esponenti del Rinascimento italiano, vissuto a Venezia e da lì capace di influenzare tutta la pittura italiana e europea.
La mostra “Tiziano” on air alle Scuderie del Quirinale sino al 16 Giugno 2013, ripercorre la vita del grande maestro attraverso una selezione di opere esposte in 10 sale. Il percorso inizia col famosissimo autoritratto di Tiziano ( olio su tela 86×69 cm) 1565-1566 ca.proveniente dal Museo Nacional del Prado a Madrid,capolavoro nel quale Tiziano rappresenta sé stesso come un uomo sicuro di sè, che attraverso il suo lavoro ha raggiunto l’agiatezza,il successo, gli onori e nonostante la vecchiaia, ostenta sicurezza e può ancora guardare lontano. Sempre nella prima sala si può ammirare il Martirio di San Lorenzo (olio su tela, 493x 277 cm) dipinto per la chiesa dei Gesuiti a Venezia, Santa Maria Assunta, opera che può rappresentare la sintesi finale della pittura del Tiziano, grazie all’accesa espressività e lo studio continuo ed infaticabile sui valori della luce nottura. La forza espressiva è data da un colore senza più tinta e la tonalità, e le ombre acquisiscono la loro drammaticià col fuoco dei bracieri e lo squarcio nel cielo.
Nei due piani espositivi spiccano anche le novità artistiche di Tiziano per il paesaggio. Non a caso nell’Orfeo ed Euridice , 1512 circa ( olio su tavola, cm 39,6×53) Bergamo, Accademia Carrara, il giovane pittore guarda al fiammingo Hieronymus Bosch, mentre in altre composizioni segue il modello del Giorgione.
Seguono le famose pale d’altare e gli stendardi processionali. L’ Annunciazione ,1535 ca. (olio su tela, 166 x 266 cm)dipinto per la Scuola grande di San Rocco a Venezia ne è un esempio illustre, cosi’ come la “Deposizione di Cristo nel sepolcro” 1559 ca. (olio su tela ,137×175 cm) Madrid, Prado, commissionata da Filippo II nel 1556, e collocata nel 1574 sull’altare dell’Epistola della Iglesia Vieja del Escorial dove fu sepolto l’Imperatore Carlo V, che tanto aveva amato ed ammirato il Tiziano , tanto da riconoscerlo come “primo pittore” e considerarlo suo amico.
La capacità di riflettere l’aulicità richiesta dai prestigiosi committenti farà del Tiziano il pittore della ritrattistica d’eccellenza del suo tempo.Il percorso della mostra continua infatti con i famosi ritratti di Papi ed Imperatori , tra i quali: “ il Ritratto di Paolo III Farnese senza camauro” , 1543 ca ( olio su tela, 113,7x 88,8 cm) Napoli, Museo Capodimonte, che rappresenta il momento dell’incontro tra il Pontefice e l’imperatore Carlo V; il ritratto di “ Carlo V col cane” 1533, (olio su tela,137x175cm) Madrid,El Prado , sino a concludersi con “la Punizione di Marsia” 1570-1576 (olio su tela 221x207cm) Museum of Art ,Kromeriz e con il suo celebre “autoritratto” del 1562 ca. (olio su tela )Gemaeldegalerie,Berlino.
Al piano terra, da non perdere, la Sala d’Incanto; uno spazio multimediale e sensoriale interno al percorso espositivo , dove un’opera di Tiziano viene illuminata con due diverse sorgenti di luce: Led e luce tradizionale, ed il pubblico viene invitato a votare l’illuminazione preferita. Al termine della mostra alle Scuderie del Quirinale, la Sala d’Incanto verrà trasferita’ a Venezia, in occasione della 55.Biennale Internazionale d’Arte.
In occasione di questa esposizione, e’ stato edito da Silvana Editoriale un catalogo di 304 pagine e 150 illustrazioni a colori e curato da Giovanni C.F.Villa. La mostra sarà aperta al pubblico sino al 16 giugno 2013.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
www.lescuderiedelquirinale.it – tel 06.39967500
www.silvanaeditoriale.it/
Daniela Paties Montagner