Lo scorso 29 aprile, presso la sala Giunta del Comune di Guidonia, si è tenuta la riunione con i cittadini e i dipendenti dell’Inps di via dei Mughetti, dopo la decisione dei vertici dell’Agenzia in merito alla chiusura del servizio e all’accorpamento con quello di Tivoli. Alla presenza del capo di Gabinetto, è stata accettata la proposta di proroga della determina presidenziale, avanzata da alcuni consiglieri, che hanno anche individuato nuovi locali di proprietà dell’ex Inpdap, ora Inps.
“Credo che il sindaco si sia già attivato per sospendere la delibera presidenziale e chiedere all’Agenzia una proroga di 6 mesi, proponendo la struttura ex Inpdap: un’immobile situato nella zona camionabile” di Guidonia – spiega Mario Valeri, consigliere comunale della Lista Monti –. L’amministrazione comunale si è mossa per scongiurare la chiusura della sede nella logica della spending review. Tuttavia, chiude la nostra sede, ma forse ne verrà aperta un’altra a Fiumicino: mi sembra una scelta illogica. Guidonia è la terza città per grandezza del Lazio: gli uffici dell’Inps sono stati attivati all’inizio degli anni’90 e raccolgono un bacino di utenza che comprende non solo Guidonia, ma anche Marcellina e Sant’Angelo Romano. L’Inps non eroga solo pensioni, ma si occupa invalidità, accompagno, disoccupazione, mobilità etc. Senza tener conto che qui risiedono numerosi anziani: non potrebbero spostarsi con facilità nel caso il servizio fosse trasferito”.
“Come gruppo consiliare stiamo facendo il possibile per evitare la chiusura dell’Inps di Guidonia – specifica Emanuele Di Silvio, consigliere comunale del Pd –: il sindaco sta giocando una partita importante. La delibera va sospesa assolutamente. Oltre ai locali ex Inpdap, ne esistono altri dell’Ater, che il Comune ha riscattato. Il primo cittadino ha preso in considerazione entrambe le alternative: per la prima però deve richiedere, a livello urbanistico, il cambio di destinazione d’uso per renderla utile e giuridicamente adatta.
Lunedì 6 maggio si è tenuto all’Eur un tavolo nazionale dell’Inps con le rappresentanze sindacali: sono stato l’unico rappresentante politico a partecipare. Il sindaco non era presente, anche se ha inviato nei giorni scorsi una nota ufficiale. Sergio Saltalamacchia, dirigente dell’Inps, ha fatto intendere che se ci fosse da parte dell’Amministrazione comunale un impegno volto a cambiare l’uso dei locali dell’ex Inpdap, l’Azienda sarebbe pronta a firmare un protocollo d’intesa e a rivedere la questione del trasferimento degli uffici. Ma c’è di più: se questo atto andasse a buon fine e se il Comune fornisse altri locali nella stessa zona di via dei Mughetti, l‘Inps garantirebbe il servizio di front office a Guidonia per il tempo necessario dei lavori, evitando un temporaneo trasferimento a Tivoli. A Guidonia spariscono i servizi: sono state chiuse l’Equitalia-Gerit e l’Ater della Provincia di Roma. Il sindaco deve essere in grado di mantenere almeno il servizio dell’Inps. Altrimenti farebbe meglio a dimettersi”. Floriana Barone