Sabato prossimo – 20 luglio – alla piazza del comune, l’attesissimo match tra Manuel Lancia, giovane professionista con 8 incontri al suo attivo – sette vinti e uno pareggiato – che sfida Pasquale Di Silvio, attuale campione italiano è una gara sentita dalle tifoserie romaniste – per Di Silvio – e laziali, per Lancia, ma è anche una grossa occasione per quest’ultimo di affermare la sua rapida carriera da professionista – iniziata un anno e mezzo fa, insieme alla sua passione per questo sport, infatti conferma «il pugilato per me è stata una salvezza, vengo da un’infanzia un po’ particolare, sia la boxe che il mio maestro mi hanno messo sulla retta via. Non lavorare, stare per strada, o frequentare cattive compagnie, porta sicuramente a degli sbagli. Io sono stato fortunato a diventare un pugile e questo potrebbe essere un percorso buono per molti ragazzi. Ti forma il carattere. L’aggressività, se la porti sul ring è molto utile». Ma aggiunge «io e Pasquale di Silvio siamo cresciuti insieme, è un amico, ma sul ring si pensa a vincere». A sentirlo parlare, si capisce che la scuola di provenienza è quella buona, quella di Giuseppe Fiori – allenatore a Guidonia – di Manuel e molti altri ragazzi, che conferma « ci vuole tanta dedizione e passione. Il pugilato è rimasto quello di una volta. Allenamento la mattina, a mezza mattinata e il pomeriggio. E’ un vero e proprio lavoro. Si inizia presto, in Italia a 13 anni, in altri paesi anche a 10», e su Lancia aggiunge «Manuel è un pugile sia tecnico che picchiatore. E’ grintoso e nel professionismo potrebbe avere grandi possibilità» ML