Sono le polveri sottili tossiche presenti nell’aria (particolato PM 10 e PM 2.5) dovute in gran parte alle emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento e attività industriali a causare l’inquinamento responsabile di patologie polmonari oncologiche.
Secondo i risultati di uno studio condotto a livello europeo e riportato sulla rivista medica Lancet Oncology, l’Italia risulta essere uno dei paesi più inquinati d’Europa. E purtroppo inquinamento atmosferico e tumore ai polmoni è un binomio inscindibile.
«A Roma, in particolare, ogni 10 microgrammi di polveri sottili PM10 in più per metro cubo d’aria fanno aumentare il rischio di cancro al polmone di circa il 35%». E’ quanto spiega Legambiente Lazio che in una nota riferisce i risultati del progetto europeo Escape.
Partito negli anni ’90, il progetto Escape (European Study of Cohortes for Air Pollution Effects) è stato portato avanti da 36 centri europei e ha interessato oltre 300mila persone di età compresa tra i 43 e i 73 anni, uomini e donne, residenti in Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Austria, Spagna, Grecia e Italia.
Lo studio, condotto con un campione di persone monitorate per circa 13 anni, ha concluso che più alta è la concentrazione di inquinanti nell’aria, maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone.
«A Roma si rischia di più perché – dice l’epidemiologo Francesco Forastiere – esiste una possibile maggiore tossicità delle polveri e una variabilità campionaria per cui il valore medio europeo è il 22% e quello di Roma il 35%».
Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio, chiede «un piano per evitare di ammalarsi e morire di tumore al polmone per colpa dello smog che a Roma causa più morti che nel resto d’Europa, notizia che viene dal fronte medico e che disegna un quadro sempre più agghiacciante».
Il sindaco Ignazio Marino risponde ai dati allarmanti annunciando su Facebook un piano di «trasporto pubblico efficiente, parcheggi di scambio, car sharing, piste ciclabili e mobilità sostenibile per trasformare Roma in una città vivibile, pulita. Che pensi innanzitutto alla salute dei suoi cittadini».
Daniela Gabriele