Già è dura essere una ragazza-madre, figuriamoci farlo senza lavoro e senza la casa. Questa è la situazione di moltissime donne che a Guidonia sono ancora in lista d’attesa per un alloggio popolare. Anche per questo è partita la raccolta firme per l’istituzione di uno sportello comunale che si occupi della trasparenza nell’assegnazione degli alloggi. L’iniziativa è del Comitato Trasperenza Graduatorie Case Popolari Guidonia, istituito da Giuseppina Vitale, madre disoccupata richiedente la casa al comune (www.paeseroma.it/wordpress/?p=12979). Come lei, altre donne e uomini, altre madri senza lavoro sfogano la loro indignazione:
«Non credo alla trasparenza della stesura delle liste»: parla dallo stabile in via Guerrazzi la signora Maria Grazia Felli. La struttura è occupata da due anni e tutti gli inquilini sono sotto sfratto. La Felli, in ogni caso, dice di essere entrata abusivamente per necessità e perché sicura che quelle case sarebbero andate al Comune. Nonostante, ad oggi, risultino ancora di proprietà di un privato. «Sono disoccupata con tre figli e un compagno, pure lui disoccupato», cerca così di far comprendere la gravità della sua situazione.
Giuseppina Bianchi, vedova con un figlio a carico, chiede la casa dall’84 . «Ho sempre cercato lavoro e degli aiuti dal comune, ma non ne ho mai avuti», per questo Giuseppina ha fatto la domanda, che a sua detta risulterebbe sempre viziata.
«Io non credo alla graduatoria, credo sia proprio una farsa. Ci mettono chi dicono loro». Parla Monia Ferragudi. Lavoratrice a reddito minimo e mamma di due bambini, cede il passo alla rassegnazione: «Sono 111esima in graduatoria, ma non credo mi prenderanno».
Comitato Trasparenza Graduatorie Case Popolari – info: 3488806368
Elisiana Fratocchi