«C’è un ponte ideale che unisce l’Angola e l’Italia. Lo sanno le persone che per interesse, passione personale o per lavoro si sono trovate o si trovano tuttora a percorrerlo. Situazioni casuali, o scelte strategiche lungimiranti, o entrambe le cose, hanno avvicinato nei secoli i due territori ed i due popoli, nonostante la geografia non aiuti. Queste pagine sono un racconto di fatti, personaggi, e accadimenti, ora seri e ora bizzarri, sui quali si è costruito, mattone dopo mattone, il ponte ideale, ma formidabilmente resistente, che unisce Roma e Luanda, ed i popoli dell’Angola e dell’Italia», scrive Giuseppe Mistretta nel suo libro ” Un Ponte lungo quattro secoli”.
Il 18 settembre scorso, a Palazzo – Cini San Vio 864 – Venezia, presso il Padiglione Angola della 55.Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, Leone d’Oro per la Migliore Partecipazione Nazionale, Giuseppe Mistretta – Ambasciatore d’Italia a Luanda in Angola, ha presentato il suo libro “Un ponte lungo quattro secoli” edito da Gangemi, Roma. Assieme all’Ambasciatore Mistretta, sono intervenuti Paula Nascimento e Stefano Rabolli Pansera, curatori del Padiglione e Florencio de Almeida, Ambasciatore d’Angola in Italia.
Giuseppe Mistretta nel suo libro racconta del rapporto che lega l’Italia all’Angola, iniziato grazie alla presenza dei missionari Cappuccini del XVII secolo, proseguito poi con l’arrivo sulle coste angolane nell’800, di numerosi esuli dal Regno delle Due Sicilie; e successivamente con la demarcazione delle coste orientali angolane ad opera di Vittorio Emanuele III con un arbitrato del 1905, ancora valido ai giorni nostri. Il volume narra alcune saghe di famiglie di origine italiana che si sono trasferite in Angola da numerose generazioni e che portano ancora cognomi di origine italiana come ad esempio: Fanzoni, Danti, Cremonini , Baroli ect.. , sino ad arrivare ai giorni nostri. Nel 1976 l’Italia è stato il primo Paese europeo occidentale a riconoscere la nuova Repubblica d’Angola.
L’Angola, ex colonia portoghese, dopo una devastante guerra civile durata 27 anni e terminata nel 2002, sta vivendo attualmente un pieno boom economico, grazie anche ai proventi dello sfruttamento petrolifero, le cui riserve ammontano a più di 10 miliardi di barili. Una recente analisi della rivista Newsweek ha collocato l’Angola al primo posto nella classifica dei Paesi che hanno fatto riscontrare una maggiore crescita tra il 2001 e il 2010 con un aumento medio del PIL di circa 10% annuo; negli ultimi due anni la crescita e’ stata di circa il 7%, e secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale ( FMI) e della Banca Mondiale (BM ), il trend di crescita dei prossimi anni dovrebbe mantenersi sugli stessi valori.
Un Ponte lungo quattro secoli mira a colmare quel vuoto di conoscenza e a portare alla ribalta la connessione straordinaria fra i due Paesi e i due Popoli. Da non perdere anche l’opportunità di visitare la mostra Luanda, Encyclopedic City, vincitrice del Leone d’oro Biennale Arte 2013, che sarà aperta al pubblico sino al 24 novembre 2013.
Per ulteriori info: www.beyondentropy.com ; www.gangemi.com
Daniela Paties Montagner