Presentate ieri le dimissioni del capo ufficio staff del vicesindaco di Roma per aver dichiarato il falso possesso del titolo di Laurea. Nuove polemiche per ciò che i giornalisti iniziano già a chiamare “assuntopoli” del Comune.
di Marco Caffarello
E’ successo nella giornata di ieri, venerdì 18 ottobre. Andrea Bianchi, qui nel riquadro, ha presentato le proprie dimissioni da capo staff dei collaboratori del vicesindaco Luigi Nieri per aver dichiarato il falso, autocertificando il possesso di un titolo di Laurea che invece non aveva.
Grazie a questa bugia Andrea Bianchi poteva svolgere così incarichi di prestigio e portare ogni anno a casa una retribuzione equivalente a centoquindicimila euro lordi all’anno. Niente male, sopratutto considerando che ai tempi d’oggi con una laurea non ci si fa molto. L’annuncio è stato dato dallo stesso sindaco di Roma, Ignazio Marino, e dal vicesindaco inscritto nelle file di SEL, Luigi Nieri, che ha così commentato l’accaduto: “La trasparenza è un valore per questa amministrazione e comporta di non guardare in faccia nessuno, e di non ammettere eccezioni”, e poi ha aggiunto,“il sindaco e l’amministrazione non hanno alcuna responsabilita’ di quanto successo, responsabilita’ che e’ solo e unicamente mia.” Nieri ha poi fornito di fronte ai cronisti le ragioni che hanno portato Bianchi alle dimissioni volontarie: “Durante le verifiche è emerso che il mio capo staff, Andrea Bianchi, non è laureato. Per questo gli ho chiesto di rassegnare le sue dimissioni, cosa che ha già fatto”. Un problema quello delle “facili assunzioni” molto sentito oggi dalla comunità e che, solo pochi giorno fa, ha investito anche la giunta Marino, sospettata dai più di essere troppo “leggera”nella scelta dei suoi stessi collaboratori, a cui, è bene ricordarlo, vanno soldi pubblici.
Solo pochi giorni fa, infatti, alcuni cronisti hanno infatti iniziato a parlare di un caso “assuntopoli” per il Comune di Roma, dato che tra il periodo compreso tra il 5 luglio e il 13 settembre del 2013 sarebbero stati assunti dalla giunta, in qualità di collaboratori, settancinque fedelissimi, tutti per lo più giovani, che graverebbero tuttavia nelle casse comunali per un equivalente annuo di quattro milioni e mezzo di euro. Questa la replica che il sindaco Marino ha fornito ai giornalisti in data 3 ottobre una volta scoppiato il caso: “Nel 2012 l’ufficio stampa di Alemanno sommava un reddito imponibile lordo di 1.420.000 euro per un totale di 26 dipendenti, compresi il capo ufficio stampa e il portavoce del Sindaco. Il nuovo ufficio stampa è formato da 13 persone che percepiranno un reddito complessivo imponibile lordo, nel 2014, di 720.000 euro, compresi il capo ufficio stampa e il portavoce. Analoghi risparmi sono stati effettuati sulle altre strutture capitoline a partire dal Gabinetto del Sindaco.I fondi a disposizione del Gabinetto sono tagliati di 15 volte, passando da 7.222.000 euro a 500 mila euro“.
Bisogna precisare che queste persone risultano agli atti come ‘collaboratori esterni’ del Comune, assunti dallo stesso a ‘chiamata diretta’ e a cui vanno retribuite prestazioni lavorative e contributi previdenziali. Oltre al dimissionario Andrea Bianchi, risultano tra gli assunti dal Comune nel periodo suddetto anche l’ex amministratore delegato di Musica per Roma e sovraintendente alle ‘grandi Opere‘ della città, Maurizio Pucci, a cui risulta dagli atti una retribuzione lorda annua di centocinquasettemila euro, Marco Girella, capo ufficio stampa che risulta essere il collaboratore esterno con la più alta retribuzione, per un equivalente di centosettamila euro lordi l’anno, Guido Schwarz, portavoce del sindaco, a cui vanno centonovemila euro l’anno. La tabella completa di tutti gli assunti dal Comune è reperibile all’interno delle pagine de la Repubblica. Almeno la trasparenza è garantita.
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