Prosegue il presidio degli ‘antagonisti’ a Porta Pia. La due giorni di proteste sono costate ai commercianti due milioni di euro complessivi di mancato guadagno. Molte le strade della città chiuse al traffico e numerose deviazioni delle linee dei trasporti pubblici.
di Marco Caffarello
Passata l’onda, si contano i danni, Sebbene i più pessimisti si saranno ricreduti riguardo alle loro ‘certezze’ di devastazione della città, non è ‘oro tutto ciò che luccica‘. Se, infatti, non si registrano numerose vetrine frantumate, né automobili date alle fiamme, e gli stessi temuti scontri si sono limitati al solo episodio difronte il Ministero dell’Economia e delle Finanze, danni procurati ce ne sono, soprattutto per quei commercianti i cui negozi si affacciano sulle strade percorse dai cortei di venerdì e sabato. «Per molti commercianti queste giornate di cortei si sono trasformate in un disastro economico, tra chi ha perso mezza giornata di profitti per la chiusura, chi la giornata intera e chi addirittura due. Stimo un calo complessivo dei fatturati di circa 2 milioni di euro»: lo ha detto Giuseppe Roscioli, presidente di Confcommercio di Roma. «Ancora questa mattina le strade della zona di Porta Pia erano chiuse, molta gente è rimasta a casa. Certo, non c’è stata la devastazione che molti si aspettavano, anche grazie ai controlli delle forze dell’ordine, sia preventivi, sia durante il corteo di ieri, ma qualche danno c’è stato. Rinnoviamo l’appello a spostare queste manifestazioni alla domenica per limitare l’impatto sulla città.” ha continuato ad aggiungere lo stesso. Delle stesso parere Massimiliano De Toma, presidente di Federmoda, che così si esprime:”«Da venerdì c’è stata una concomitanza di eventi e manifestazioni che dura ancora oggi con lo stazionamento di manifestanti a Porta Pia e il caos che ne deriva. Tra la gente c’era preoccupazione e se i commercianti hanno scelto di abbassare le serrande, i potenziali acquirenti hanno deciso di fare altro. Oggi il problema più grosso tra i miei colleghi è che questo è stato un week end di non lavoro, di disagi e guadagni mancati che in un periodo di crisi Roma non si può più permettere. Basta. Troviamo soluzioni alternative per queste manifestazioni, che non penalizzino il commercio e l’indotto di tutta la città: ad esempio luoghi e giorni diversi.” Per la cronaca la due giorni di manifestazioni romane sono costate alla città trecento cassonetti rimossi, di cui circa una ventina dati alle fiamme, le vetrine di una banca in via Boccompagni frantumata, ma oltre ciò non si registra molto altro. Piuttosto arreca disagi ai trasporti urbani il proseguimento del sit-in in Piazzale di Porta Pia, che ha costretto le autorità a chiudere al traffico molte delle strade della zona, quali Corso d’Italia, via Nomentana, viale del Policlinico, via A. Valenziani, piazza della Repubblica all’ altezza via Emanuele Orlando e via Messina. Ventitré le linee dei bus deviate, tra le quali 38, 60, 61, 62, 63, 75, 80, 360, 490, 492, 49 -590, 910, ed altre ancora. Da stamane è inoltre operativa una vera task-force dell’Ama che ha messo in campo una squadra di più di novanta adetti e venti mezzi per ripulire la città e si segnala che nella sola giornata di ieri sono state raccolte più di venti tonnellate di rifiuti.
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