In occasione della Conferenza Stato-Regioni-Comuni i comitati di lotta per la casa hanno stamane protestato per le vie del centro. Scontri in via del Tritone. Se non verranno adottate soluzioni, promettono che la protesta proseguirà.
Lo avevano promesso nel ‘presidio’ di Porta Pia. E così è stato: stamane davanti al parlamento comitati di lotta per la casa e il sindacato Usb hanno inscenato una protesta in concomitanza con lo svolgimento della Conferenza unificata di Stato-Regioni-comuni voluta dalle autorità proprio per definire un nuovo piano strategico da adottare nelle politiche abitative. Dopo Firenze per la conferenza Anci, i gruppi di lotta per la casa si sono dati appuntamento stamane a piazza Montecitorio, blindata per l’occasione ai massimi livelli di sicurezza, per chiedere alla classe politica risposte concrete sull’emergenza abitativa del paese, quali lo stop immediato degli sfratti per morosità, un nuovo piano di edilizia per le case popolari ed, in secondo ordine, allocare molte delle attuali risorse economiche nelle questioni che preoccupano buona parte della popolazione. Intorno alle ore 12:00 il gruppo di manifestanti ha lasciato la piazza del parlamento per dirigersi verso la sede dove era in essere lo svolgimento della Conferenza, in via della Stamperia. Spostandosi gli attivisti hanno dapprima bloccato il traffico in via del Corso, ed inseguito si sono scontrati con i blindati della polizia appostati in via del Tritone, dove sarebbero seguiti piccoli tafferugli come lancio di uova, qualche spintone: solo quando i comitati di lotta hanno cercato di forzare il blocco, si è registrato il momento di più alta tensione della manifestazione.Si registrano al momento due feriti tra gli agenti di polizia. Dal canto loro gli attivisti fanno sapere per bocca del loro rappresentante Paolo Di Vetta,”se dalla Conferenza Stato-Regioni-Comuni non verrà fuori una soluzione adeguata per fermare il blocco degli sfratti, la nostra protesta non si fermerà. Oggi per Roma non sarà una giornata tranquilla.” Solo ieri a Centocelle è stato eseguito nella Capitale il secondo sfratto in pochi giorni legato a questioni di morosità, a cui poi hanno fatto seguito le proteste dei residenti del quartiere.