Ieri nel seggio Pd del Versante Prenestino è stata denunciata la compravendita di tessere del partito. C’è chi riferisce l’uso delle minacce da parte di alcuni tesserati. Richiesta la revoca del congresso previsto per oggi, ora posticipato a sabato 9 novembre. Tra gli iscritti al Pd anche militanti di Casapound.
Dopo il caso nazionale per i tesseramenti gonfiati, anche il congresso del Pd romano è finito con l’accusa di ‘compravendita di voti‘ in un circolo elettorale del VI Municipio . Ieri, infatti, si è tenuta nella sezione Versante del Prenestino il voto per l’elezione del nuovo segretario cittadino del Pd in vista dell’atteso congresso cittadino. Il seggio si è concluso in una vera e proprio bagarre, tanto da far richiedere dalla segreteria uscente la revoca dello stesso “per gravi episodi di compravendita di tessere”. Questa l’accusa mossa da Valeria Sipari, coordinatrice uscente del circolo Pd del Prenestino, ieri intorno alle ore 17:00, la quale ha chiaramente dichiarato a mezzo stampa come “di fronte a un fenomeno di ipertesseramento mosso da interessi che nulla hanno a vedere con il coinvolgimento dei cittadini, il circolo ha deciso di opporsi a questa immorale degenerazione, in difesa dei veri militanti”. Questa la testimonianza raccolta dai militanti:”Abbiamo visto congressi di circoli in cui i veri iscritti e militanti si sono ritrovati incastrati tra file di persone che, neanche conoscendo il nome del segretario nazionale del Partito cui chiedevano di iscriversi, si accalcavano prima ai banchetti per richiedere la tessera di nuovi iscritti, e poi alle urne per votare secondo padrone”. L’episodio denunciato dalla coordinatrice del seggio del VI Municipio e le parole rilasciate inseguito, hanno quindi spinto a richiedere ufficialmente la revoca del voto, anche per il clima di tensione che si respirava all’interno della stessa sede, tant’è che alcuni riferiscono che si sono verificati anche “atteggiamenti minatori e provocatori da parte di alcuni iscritti.” Revoca che tuttavia non c’è stata per l’esplicito volere di Piero Latino, presidente della Commissione congressuale romano, che intorno alle ore 20:00 ha deciso di riaprire il seggio e di continuare ad oltranza l’elezione del nuovo segretario Pd di Roma. Per la cronaca si riferisce che una speculare polemica si è avuta anche nel seggio di Tor Bella monaca e Casalbertone, dove particolarmente accesa è la contrapposizione dei due candidati alla segreteria, Lionello Cosentino e Tommaso Giuntella. C’è chi ora sospetta che nel caso del “gonfiamento” dei tesseramenti Pd, sono già tremila in più le tessere del partito rispetto all’ultimo congresso cittadino del 2010 per un numero complessivo di 13mila tessere, siano presenti persino alcuni militanti della forza di estrema destra Casapound, sopratutto nelle zone di Vigne Nuove e Cinecittà. Data la portata dello scandalo la Commissione congressuale romana, fanno sapere, prenderà in esame anche il ‘caso’ dei tesseramenti sospetti, una decisione che ha fatto slittare l’elezione del nuovo segretario, programmata per la giornata di oggi, a sabato 9 novembre, ma non si esclude un’ulteriore revoca. Domani tuttavia conosceremo i nomi ufficiali che andranno al ballottaggio, e molto probabilmente vedranno contendersi la leadership del Pd romano Lionello Cosentino e Tommaso Giuntella, esponente Pd appartenente all’area dei ‘Dalemiani’ e Bersaniani. Più staccati invece Tobia Zevi, ‘renziano, e l’unica donna, Lucia Zabatta, appartenente all’area di Filippo Civati.