Rivelata dal direttore de la Repubblica la tomba dell’ex ufficiale: è stato sepolto in un cimitero in disuso e la sua tomba sarà riferita solo al figlio. Il legale della famiglia Priebke dà conferma della notizia
Non se ne conosce il nome, ma si sa che Erich Priebke è stato sepolto in un cimitero militare italiano. Da quando infatti si sollevò il polverone legato alle onoranze funebri, sulle risse di Albano Laziale, e quale sarebbe stata la terra a dare all’ex ufficiale la sua tomba, ‘contesa’ a suon di rifiuti da Italia, Germania ed Argentina, il paese dove più a lungo ha vissuto Priebke, più nulla si era saputo della sua salma, se non che le diplomazie erano in contatto tra loro e che la bara era stata ‘al momento’ lasciata presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare. Ebbene a distanza di giorni ecco fuoriuscire, e con grande sorpresa, la verità: l’ex ufficiale sarebbe stato sepolto in un cimitero in ‘disuso’. A riferirlo il direttore de la Repubblica Ezio Mauro che in un reportage pubblicato sul quotidiano descrive il luogo come «un cimitero in disuso dove erano almeno vent’anni, qualcuno dice trenta, che non c’era una nuova sepoltura, anche se resta consacrato e il cappellano viene a benedire nel giorno dei Morti». Nel suo reportage il direttore de la Repubblica ha anche ricostruito i momenti che hanno portato a tale soluzione, per l’appunto rimasta ignota a lungo:«C’erano due uomini sull’auto arrivata alle 3.45 del mattino all’aeroporto militare di Pratica di Mare ma uno solo sapeva dove stavano andando e perchè, nella notte tra un sabato e una domenica di fine ottobre.” Si pensa, inoltre, che il figlio dell’ex ufficiale, l’autore materiale della tragedia delle Fosse Ardeatine, ne sia a conoscenza, tant’è che per dicembre si aspetta una sua visita alla tomba del padre, al momento una croce di assi di legno con inciso un numero che sarà rivelato solo a lui: “Il numero è conservato in una busta con i sigilli nella cassaforte del funzionario che ha pilotato l’operazione. Verrà consegnato al figlio di Priebke che a dicembre arriverà da New York. Il direttore del carcere, convocato a Roma per sapere che avrebbe dovuto ricevere l’ospite più indesiderato d’Italia, è ripartito col vincolo del segreto, nemmeno le guardie conoscono il nome dell’ultimo arrivato, e naturalmente non lo sanno il sindaco, il presidente della Regione, la comunità cittadina. Attraverso il segreto, l’autore di una strage ha potuto avere la sepoltura che una democrazia gli deve assicurare..”, scrive Mauro per il suo giornale. Queste le parole rilasciate invece dall’avvocato della famiglia Priebke, Paolo Giachini, per la redazione di adnkronos,conferma a posteriori della rivelazione di Mauro:”La verità è che su questa sepoltura abbiamo deciso in accordo con le autorità di fare silenzio fino a quando la situazione non sarà conclusa e ancora non lo è. Quindi non c’è nulla da dire.”