Uno studio di Confcommercio rivela che nel 2013 un romano su tre ha fatto acquisti dal mercato illegale, terza causa dei fallimenti degli esercizi commerciali regolari. Particolarmente florico il mercato dell’abbigliamento e delle calzature
Sarà la crisi, sarà la fretta, ma un romano su tre ha comprato nel 2013 prodotti falsi. Lo rivela uno studio di Confcommercio, la Confederazione Generale Italiana del Commercio, del Turismo, dei Servizi, delle Professioni e delle PMI, che dimostra come nell’anno che volge al termine i romani abbiano fatto acquisti di sciarpe, borse, occhiali, cd musicali, giocattoli e persino farmaci, tra i banchi dei tanti venditori ambulanti presenti nelle strade e nelle piazze della Capitale. Un mercato quello dei venditori ambulanti che non conosce crisi, anzi si può dire beffardamente alimentato dalla stessa condizione attuale che invoglia il consumatore magari a risparmiare qualche cosa dal portafoglio, sebbene a discapito della qualità del prodotto. Basta leggere, infatti, i dati di Confcommercio, e ci si rende conto come dal 2000 ad oggi le segnalazioni della vendita di merce contraffatta è in pratica raddoppiata: dal 42% del 2000, al 85% di quest’anno. Il giro d’affari del mercato abusivo solo a Roma, spiega Confcommercio, è di un miliardo e mezzo all’anno, denaro nero direttamente sottratto al fisco. “Quelli della contraffazione, dell’abusivismo e della vendita illegale sono piaghe alle quali non si è ancora riusciti a mettere un argine”, spiega per la stampa il presidente di Confcommercio Roma Giuseppe Roscioli. Particolarmente florido il mercato dei prodotti dell’abbigliamento e delle calzature, il 45,5% della merce contraffatta e di scarsa qualità acquistata dai romani, seguito da quello degli occhiali, il 39%, e dai prodotti di bigiotteria, il 21%. Lo stesso, tuttavia, si può dire anche per altri prodotti, come quelli dell’industria musicale e dei videogame, e, ultimo ingresso nel mercato dei prodotti contraffatti, anche dei giocattoli per i bambini, pericolosi per la loro salute non essendo stati fabbricati a norma di legge e senza le giuste garanzie. Un mercato quello dei prodotti contraffatti, rivela lo studio, che oltre a consegnare nelle mani dei consumatori merce di scarsa qualità, rappresenta la terza causa dei fallimenti degli esercizi commerciali della Capitale, particolarmente grave quest’anno. “Quello che manca, sono i controlli e le relative sanzioni”, riferisce per Il Messaggero Massimiliamo da Toma, presidente di Federmoda Roma, che poi continua,” La maxi-operazione contro gli abusivi, compiuta solo qualche giorno fa a Castel Sant’Angelo, dovrebbe diventare la prassi, ma la paura, però, è che resti l’eccezione.”