Aprile 1983: viene pubblicato Un Sabato Italiano, un album che ha fatto storia nella musica italiana. L’autore e interprete è Sergio Caputo che, grazie a quest’album classificato dalla rivista Rolling Stone al 37° posto fra i 100 album italiani di sempre, arriverà al grande pubblico ottenendo anche un grande successo grazie al suo personalissimo stile musicale e ad un linguaggio ancora oggi inimitabili.
Le sue canzoni continuano ad avere successo – riscoperte oggi anche dal pubblico più giovane – e sono diventate dei classici italiani alla radio, in Tv, nei locali e nei club dove centinaia di band ne hanno fatto pezzi fondamentali del loro repertorio live. In occasione del trentennale, Sergio Caputo ha deciso di celebrare la ricorrenza con una fitta serie di iniziative.
Un remake dell’album originale dal titolo Un Sabato Italiano 30 anni + jazz arricchito da due brani inediti: C’est Moi L’Amour – singolo e video già in rotazione da metà novembre che accompagneranno il lancio dell’album previsto per il 25 dello stesso mese – I Love The Sky In September e un tour teatrale, Un Sabato Italiano Show, che partirà in dicembre accompagnato da una band di sette elementi, inclusa una sezione fiati. Nei concerti verrà eseguito l’intero album (cosa mai fatta prima) insieme ai successi più popolari di Sergio Caputo.
Un ulteriore imperdibile evento per fans vecchi e nuovi sarà l’uscita del romanzo Un Sabato Italiano Memories in cui Sergio racconta gli aneddoti, i luoghi, gli amori e i personaggi che hanno fatto da sfondo alla creazione dell’album: un tuffo divertente negli anni ottanta. Il libro sarà pubblicato nella collana Oscar Mondadori nei primi giorni di dicembre.
Dagli inizi della sua carriera musicale, verso la fine degli anni ’70, lo stile di Sergio affonda le radici nel jazz e spazia nei ritmi latini, mentre il suo linguaggio letterario attinge dal quotidiano e dalle nevrosi metropolitane.
Ad Un Sabato Italiano sono seguiti altri 11 album più varie compilation; una serie di successi memorabili come L’Astronave Che Arriva, Italiani Mambo, Il Garibaldi Innamorato, Non Bevo Più Tequila solo per citarne alcuni e, nel corso degli anni, varie partecipazioni al Festival di Sanremo negli anni 1987, 1989 e nel 1998.
Nel 1999 si trasferisce in California, dove vive e lavora a contatto con le sue radici musicali. Nel 2004 presenta un album strumentale dal titolo That Kind Of Thing – che è un hit radiofonico in USA – album nel quale esordisce come chitarrista Smooth Jazz e comincia a tornare in Italia sempre più spesso per tour di grande successo. Nel 2006 presenta la sua prima raccolta unplugged dal titolo A Tu x Tu. Nel 2008 esce il primo romanzo di Sergio Caputo, edito da Mondadori, dal titolo Disperatamente (e in ritardo cane). Nel 2009 il nuovo imperdibile live La Notte È Un Pazzo Con Le Mèches, che documenta l’esperienza del Sergio Caputo Quintet.
Qualcuno si chiederà: perchè rifare un album storico come Un Sabato Italiano? E la risposta è: per molte buone ragioni. Eccone alcune.
Intanto, perché ne ricorre il trentennale e le canzoni che lo compongono non sono mai invecchiate. Celebrare Un Sabato Italiano con l’uscita di un qualsiasi album di canzoni nuove non avrebbe avuto alcun senso. Piuttosto, vista l’intramontabilità dei brani che lo compongono, la cosa giusta da fare era ringiovanirlo, per consegnarlo alle nuove generazioni in una veste più contemporanea. Il nuovo Un Sabato Italiano 30 è interamente risuonato, ha un’impronta più jazz – suonato da veri jazzisti – ed è ripulito da sintetizzatori, effetti elettronici e suoni che andavano di moda negli anni ottanta, ma oggi sono vecchi e quasi inascoltabili. L’album è dedicato sia agli estimatori di sempre che a tutti coloro i quali nel 1983 non erano nati ed oggi apprezzano la musica di Sergio Caputo.
Un altro buon motivo per rifare l’album risiede nel fatto che questi brani sono stati per trent’anni eseguiti e rigirati in tutte le maniere possibili dai musicisti più vari, da cover band nei locali, nei club, nei karaoke bar, sulle spiagge intorno al fuoco, nei villaggi turistici e nei pianobar, poi ancora in TV, dalle varie orchestre di vari programmi che hanno ospitato Sergio o che lo hanno omaggiato in sua assenza. Dopo tutto questo tempo l’autore ha sentito la necessità di riappropriarsi del suo album e di ridefinirlo stilisticamente alla luce di trent’anni di esperienza di cui 12 vissuti da musicista in America. E il Sergio Caputo di oggi è musicalmente più maturo di com’era negli anni ottanta.
Ancora un motivo, ma ce ne sono altri, è che Sergio non si riconosceva più nell’arrangiamento anni ottanta del brano originale, né nella sua voce acerba di trent’anni prima e voleva cantare con la voce di adesso e con un arrangiamento che riflettesse la sua concezione musicale odierna.
Si potrebbe continuare, ma enumerare tutte le ragioni che l’Artista ha avuto per rifare questo album daccapo sarebbe davvero lungo. Un Sabato Italiano 30 è un album di canzoni intramontabili, realizzate dall’autore nella sua maturità che a tal proposito dichiara: «Un Sabato Italiano parla d’amore, di amicizia e di inquietudine. Quando ho scritto e registrato le canzoni di questo album, non avrei mai immaginato che trent’anni dopo esse sarebbero state amate da persone che nel 1983 non erano ancora nate». E prosegue dicendo: «Ciò accade perché – me ne rendo conto oggi – le emozioni e le storie che raccontavo non avevano tempo ed altre generazioni vi si sarebbero riconosciute in futuro. Nel trentennale dell’album ho provato forte il bisogno di tornare in studio e risuonare questi pezzi per sentirli di nuovo miei, dopo averli cantati e suonati per trent’anni anni in tutti i modi possibili e con i musicisti più disparati, anche in America, che è il posto da dove il jazz e lo swing sono venuti. Con l’aggiunta di due nuovi brani come augurio di buon trentennio a venire: C’est Moi L’Amour e I Love The Sky In September».
E conclude con un auspicio: «Questo album è dedicato a tutti coloro che lo hanno amato in questi trent’anni e a tutti coloro che lo scopriranno oggi, in una versione più jazz, così come era idealmente nato e come a me piace ascoltarlo e suonarlo. Oggi sono una persona molto diversa da quella che ero nel 1983, ma il piacere di riproporre queste canzoni come fossero nate oggi è qualcosa che non volevo e non potevo negarmi. Spero che questo piacere sia contagioso».
Parallelamente a tutti gli impegni che lo vedranno coinvolto nel prossimo periodo, il tour che sta per iniziare, le attività promozionali e discografiche, Sergio – con lo sguardo volto al prossimo trentennio – sta preparando un nuovo album di inediti.
ALEX PIERRO