Approdato nelle sale cinematografiche italiane il 7 novembre 2013, e diretto dal regista franco-canadese Denis Villeneuve, “Prisoners” è un serrato thriller psicologico che vede protagonisti gli eccezionali Hugh Jackman e Jack Gyllenhaal.
Hugh Jackman interpreta Keller Dover, padre di famiglia profondamente religioso che, nel giorno del Thanksgiving, si trova a dover subire un evento sconvolgente: la sua bambina, Amy, insieme all’amica Eliza, è svanita nel nulla. Al caso viene assegnato l’intuitivo detective Loki (Jack Gyllenhaal) che, scavando a fondo, porterà alla luce segreti inimmaginabili.
Il personaggio interpretato da Hugh Jackman è uno dei personaggi più affascinanti visti al cinema in questi ultimi anni: Keller, descritto immediatamente come un uomo a cui non piace essere impreparato (la sua cantina altro non è che un’enorme scorta per l’imminente apocalisse), si trova a dover affrontare l’inferno. In quanto devoto, la sua reazione potrebbe essere facilmente prevedibile: o si rifugia nella preghiera, o, al contrario, si scaglia contro Dio. Ma Keller non fa nulla di tutto questo; da padre disperato e furioso, decide di mettere da parte la morale, abbracciando disperatamente la filosofia machiavellica “il fine giustifica i mezzi”. L’importante è che Keller riesca a fare quello per cui è nato: proteggere la sua bambina da un mondo crudele, pur continuando a credere in Dio ed ad implorare il suo perdono.
Chi non ha fede, e tantomeno nell’uomo, è Loki, detective acuto dall’aria affascinante, che, destreggiandosi in un labirinto di segreti e menzogne, si rivelerà l’unico in grado di vedere il pericolo costituito dal dolore smisurato di Keller. Ai due protagonisti si aggiunge un parterre di grandi attori, tra cui l’incommensurabile (quanto inquietante) Paul Dano.
Sebbene affronti il topico tema dell’ “ordinary man” disposto a sostituirsi alle istituzioni pur di avere giustizia (si pensi al thriller “Giustizia Privata”), “Prisoners” è un film ruvido ed incalzante, che non fa altro che domandarci: “Dove saresti disposto ad arrivare per difendere i tuoi cari?”.
di Eva Lico