C’è chi viene in Italia per riscoprire le proprie origini, chi invece è stato sempre attratto dal bel paese e ama viaggiare, oppure c’è chi ha trovato in Italia l’unico posto disponibile per fare l’Erasmus e ha colto la possibilità al volo; Ana, 20 anni, studentessa di medicina e psicologia alla “Sapienza” è una di queste e racconta a PaeseRoma.it che a livello di organizzazione universitaria « in Italia tutto è molto confuso come in Germania ma qui posso scegliere pochi corsi di scienze dell’educazione. Non sono molto contenta».
Di opinioni opposte è invece Bernadette, 23enne, studentessa di lettere e filosofia alla “Sapienza” :«qui in Italia posso scegliere più corsi da seguire rispetto alla mia università in Germania; però in Italia il sistema è un po’ troppo caotico ed è difficile capire com’è organizzato. Inoltre i professori a lezione non proiettano presentazioni in power point o comunque qualcosa per seguire meglio le lezioni».
Anche per Barbara, 23enne che studia alla “Sapienza” lettere e filosofia, «l’università italiana è troppo caotica, c’è troppa gente e le facoltà sono troppo distanti dalle abitazioni. Io vivo a San Lorenzo in una casa piccola: va bene per me ma è un po’ costosa». C’è chi, invece, come Alyna, 22enne studentessa di scienze culturali alla “Sapienza” è venuta in Italia perché«vorrei scoprire quale parte dentro di me è la più forte: quella tedesca o quella italiana. Sono nata a Berlino ma venivo spesso in Italia da bambina per studiare la lingua e la cultura. Dell’Italia ho sempre amato la cucina, la gente che è simpatica ed estroversa e in generale la vita mediterranea è meglio perché si può essere più felici, però penso che ora lavorare e vivere in Germania sia più facile».
Come Alyna, anche Lorena, 22 anni e sua collega alla “Sapienza” è venuta in Italia per « trovare le mie radici italiane dato che mia madre è italiana. Ho notato però, che le persone sono più cortesi in Germania perché qui è tutto troppo caotico. Dell’Italia amo tutto: il cibo, il paesaggio, la cultura; odio solamente i mezzi pubblici». Anche Bernadette concorda con Lorena per l’inefficienza del servizio di trasporto pubblico italiano, anche se «l’unica cosa buona è che i mezzi pubblici costano pochissimo qui in Italia, così si può viaggiare tantissimo, anche se a volte sono in condizioni indecenti, disumane».
Chiara Ferrante