Il prossimo 7 dicembre 2013 alle ore 17.00 presso il Convento di San Francesco a Pordenone, si inaugurerà la mostra: “La bottega del sacro di Tiburzio Donadon: il maestro e Giancarlo Magri, l’ultimo garzone”, grazie all’organizzazione del Centro Culturale Augusto del Noce, la Diocesi di Concordia Pordenone, il Comune di Pordenone, la Provincia di Pordenone e la Fondazione Crup.
Tiburzio Donadon nato nel 1881 e deceduto nel 1961, dopo gli studi all’Accademia di Belle di Arti di Venezia, si avvicinò all’attività di pittore,decoratore, restauratore, e trasferitosi a Pordenone, nel 1915 avviò una bottega che fu frequentata da numerosi allievi tra i quali Armando Pizzinato, Giuseppe Buzzi, Giuseppe Ragogna, Gino Marchetot e, come scrisse Angelo Crosato: « come ultimo “garzone” in ordine di tempo, Giancarlo Magri che diede continuità, con linguaggio, stile e forme autonome e personali, secondo la propria indole e le ispirazioni del suo tempo, a molte realizzazioni di opere d’arte sacra e profane».
Donadon si dedicò al restauro con tecniche piuttosto elaborate e rischiose , come lo stacco di affreschi, per circa 50anni, operando tra Veneto e Friuli, portando alla luce opere d’arte e dipinti, soprattutto ad affresco, celati sotto intonacature e superifici nel tempo modificate che da secoli li celavano.
Un esempio significativo è dato dalla grande Resurrezione ad affresco (inizi del XVI secolo ) nella sacrestia del Duomo di Pordenone. Fu molto attivo, soprattutto nel territorio friulano, nella decorazione di palazzi privati ed edifici religiosi. I suoi numerosi lavori, ispirati al liberty e alle correnti artistiche del Novecento, sono spesso caratterizzate dalla frequente presenza di angeli, letti in chiave sia religiosa che profana.
Durante i suoi anni di attività fu molto spesso a contatto con le Commissioni Diocesane d’Arte Sacra e con funzionari di zona delle Soprintendenze competenti,ottenendo -grazie alla sua abilità nell’operare, il titolo di Ispettore Onorario di Pordenone e provincia.
Nell’ultimo decennio di vita la sua attività si concentrò soprattutto a Pordenone e dintorni. Di particolare importanza furono i lavori svolti tra il 1957 e il 1959 per il restauro degli interni della Chiesa della Santissima Trinita’durante i quali ebbe parte attiva il giovane Giancarlo Magri, il suo ultimo allievo, che da quel periodo iniziò un suo percorso artistico autonomo.
Il Centro culturale “Augusto Del Noce” ha dedicato all’opera piu’ che sessantennale di Giancarlo Magri due importanti rassegne: nel 2008 “ Giancarlo Magri. La mia terra ,la mia gente” incentrata sulla prima fase della sua pittura , e nel 2012 “ Giancarlo Magri, fra pittura e restauro” in cui si è raccontato tutto il percorso pittorico dell’artista friulano, sia nel campo del restauro che della pittura.
L’imminente mostra dal titolo: “La Bottega del sacro di Tiburzio Donadon: il maestro e Giancarlo Magri, ultimo garzone” che si inaugurerà a Pordenone il 7 settembre e resterà aperta al pubblico sino al 25 gennaio 2014, chiude la trilogia dedicata in questi anni a Giancarlo Magri e come scrive Roberto Castenetto, Presidente della Fondazione Del Noce :« Con la presente esposizione si è voluto andare in un certo senso alla radice della sua arte, ovvero da una parte al lavoro nella bottega del suo maestro, nel catalogo puntualmente ricostruito da Angelo Crosato, dall’altra a quel filone di arte sacra, che pare essere la cifra vera della pittura di Giancarlo Magri, la cui lettura complessiva è stata qui affidata alla penna esperta di Fulvio Dell’Agnese».
Per maggiori informazioni e prenotazioni di visite guidate: www.centrodelnoce.it; centrodelnoce@gmail.com; tel: 347 5010120
Daniela Paties Montagner