ROMA – “Ripartiamo da noi e diamo a ciascun cittadino la possibilità di conoscere la legge di stabilità, in maniera quanto più lineare e chiara possibile, verificando se essa, davvero, possa determinare le condizioni per un rilancio complessivo del sistema Paese – ha sottolineato Elisabetta Parise (nella foto con Lorenzo Cesa), responsabile della Fondazione Formiche Giovani, nel corso dell’incontro tenutosi, venerdì, a Roma, presso la sede dello studio legale Orrick -. Il think tank che abbiamo attivato, insieme agli amici dell’Istituto europeo Terzo Millennio e di Orrick, si propone un’attenta disamina dei contenuti della legge e una loro obiettiva valutazione cui seguirà una fase propositiva. Questo gruppo di lavoro, infatti, non vuole essere un semplice strumento di studio ma, soprattutto, farsi ‘sentire’ ponendosi in modo attivo rispetto ad un tema così vivo e cruciale. Sono stati individuati tre ambiti specifici di analisi mirata della legge di stabilità: sanità; impresa, lavoro e infrastrutture; enti locali. Ciascuno ha come referente professionisti altamente specializzati e di caratura internazionale. Questo percorso approderà a un momento di confronto, con esponenti politici di primo piano, nel corso di un convegno, aperto alla partecipazione di tutti, che si terrà all’inizio del nuovo anno, tra la fine di gennaio e febbraio. Lo slogan dell’incontro: “Noi e la legge di stabilità. Analisi e proposte per uno strumento di equità sociale”, è rappresentativo della nostra sfida. Vogliamo dare voce al bisogno di garantire al Paese un percorso di rilancio, economico e sociale, in grado, contestualmente, di offrire pari opportunità di crescita a tutte le fasce sociali, soprattutto, ovviamente, a quelle più penalizzate dalla recessione. Il think tank non vuole porsi come un punto di arrivo, bensì come il punto di partenza per un ambizioso progetto: avviare un dibattito su temi importanti e attuali per il nostro Paese, proponendo – conclude la Parise – ai policy makers soluzioni e suggerendo consigli pratici. Rappresentando, altresì, un punto di raccordo tra il cittadino e le istituzioni”.