Niente è per caso. Questi tempi ci strappano di dosso il superfluo ed anche il necessario.
Lo spirito del Natale è cambiato di conseguenza. C’è poco spazio per i doni, perché l’oggi stesso è un dono.
Abbiamo due possibilità: rimpiangere quello che è stato, oppure vivere la Natività assecondando il senso reale della festa. Un ritorno all’uomo, alla famiglia, ai rapporti semplici e schietti, al gusto delle piccole cose.
Abbiamo una scelta da fare, perché in base a quella scelta possiamo distruggere o creare, possiamo essere in grado di tutelare la vita o di dare la morte alla natura in generale, possiamo decidere di rifiutare di essere migliori o tendere a diventarlo.
Natalità come capacità di sentire il Natale, di accogliere in noi stessi la novità, la fragilità, l’essere bisognosi.
Siamo nati all’origine della nostra esistenza ed ogni anno veniamo al mondo Bambino, con il Bambino e grazie al Bambino.
Siamo nati per il Natale.
Ed oggi possiamo rinascere per merito del Natale.
Forse le monete nel portafogli sono scarse, ma abbiamo quella di scambio per la salvezza, personale, incedibile e sempre valida.
Sia la scarsezza economica contrappasso per una maggiore ricchezza spirituale!
Saveria de Vito