E’ molto sentita anche a Posta la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, come del resto in tutti i paesi di origine agricola e di tradizione rurale. Trova le sue radici in una fede profonda per questo Santo che proprio i contadini hanno eletto a protettore degli animali e del popolo contadino.
L’evento vede sempre una grande partecipazione dei paesani e un grande afflusso di visitatori che arrivano da vicino e da lontano per prendere parte ai festeggiamenti che quest’anno avranno inizio venerdì 17, ricorrenza di Sant’Antonio Abate, alle ore 19, con una serata enogastronomica con pasta, vino e panonta, un tipico piatto dell’Italia centrale composto da pane unto nell’olio della frittura della pancetta, oppure fritto dorato.
Sabato 18 al mattino sarà allestito il falò e dopo le 14,30 inizia la festa con la benedizione e l’accensione del fuoco. La sera vengono distribuiti i tradizionali zampetti di maiale in salsa verde e le gustosissime salsicce alla brace.
La domenica ci si sveglia alle 8 a suon di “colpi oscuri” e subito dopo per le vie del paese passa la banda a dare il buongiorno. Alle 9.30 inizia la sfilata degli animali che trainano delle lunghe stanghe di legno. La polenta si assaggia alle 11 e alle 11,30 inizia la S. Messa e a seguire la processione per le vie del paese.
Il pomeriggio riserva sorprese con i caratteristici giochi popolari e infine la serata si conclude con la musica dei Conti senza l’Oste.
Niente paura per chi teme il freddo invernale o eventuali nevicate, una tensostruttura riscaldata è già pronta ad accogliervi per farvi godere solo il meglio della festa, organizzata, come di consueto dalla Confraternita di Sant’Antonio Abate, un’associazione nata a Posta nell’800 che si prende cura di conservare e tramandare la tradizione dei festeggiamenti religiosi e civili in onore del Santo.
Daniela Gabriele