L’attuale calciatore tedesco dello Stoccarda, Thomas Hitzlsperger, un passato in Italia anche con la casacca biancoceleste della Lazio, ha deciso a 32 anni, ormai al crepuscolo della sua carriera, di fare coming out e rivelare alla stampa la sua omosessualità. Il giocatore della Bundesliga, con trascorsi calcistici anche in Inghilterra (Everton e Aston Villa) diventa così il primo calciatore tedesco ad aver rivelato la propria omosessualità, comunicandolo prima al suo allenatore Loew ed al manager Bierhoff, ex Milan.
«Non mi sono vergognato mai di essere gay– ha dichiarato l’ex nazionale della Germania – anzi aggiungo che essere omosessuali in Inghilterra, Germania o Italia non costituisce un problema. Il problema caso mai esiste nello spogliatoio dove spesso senti battute anche al vetriolo dei tuoi compagni di squadra sui gay. Ho cercato sempre di mantenere una certa tolleranza nelle squadre quando sentivo i miei compagni fare certi discorsi. Ma non mi sono mai sentito offeso: essere gay per me non è un problema. Se lo è per gli altri la cosa non mi interessa».
L’anno scorso un altro calciatore tedesco ammise la sua omosessualità ma in incognito per paura di essere emarginato dal sistema calcio: “se la mia omosessualità diventasse di dominio pubblico non mi sentirei più al sicuro” spiegò così la sua rivelazione lontano dalle luci dei riflettori.
Negli anni ’90 il coming out del centravanti inglese Justin Fashanu, una stella del calcio britannico fino alla sua confessione pubblica, fu così deleteria per l’attaccante di colore che arrivò poi al suicidio il 3 maggio del 1998 perché emarginato e abbandonato da amici e compagni, oltre ad un peso insostenibile di una infamante accusa di un possibile abuso nei confronti di un 17 enne.
Il più recente dei coming out appartiene al giovane calciatore svedese Anton Hysen, figlio del più popolare difensore Glen Hysen punto di forza della Nazionale svedese e della Fiorentina, che nel marzo 2011 dichiarò apertamente di essere gay, diventando il primo giocatore della storia scandinava a rivelare la propria omosessualità.
In attesa che nel mondo così ancora maschilista del calcio si aprano le mentalità e le cose cambino davvero, la rivelazione pubblica di Hitzlsperger può rappresentare un segnale importante contro l’omofobia e un monito per tutti i colleghi sportivi gay di fare coming out senza condizionamenti o paure.
di Marco Tosarello