Fino al 6 Febbraio, nel cuore di Trastevere, sarà possibile immergersi nella profondità dei “Transmandala” di Gipsy Eagle: non semplici opere d’arte, ma potenti oggetti rituali, pitture simboliche, olistiche, capaci di evocare potenti sinergie. La Galleria “Spazio 40”, in Via dell’Arco di San Calisto 40, offre una preziosa occasione per scoprire un universo spirituale e artistico che affonda le proprie radici nel passato, nello sciamanesimo e nell’arte pittorica meditativa del “Mandala”, ma si nutre della sensibilità moderna: la tendenza a riconnettere le archetipe finalità con la mente attuale e i suoi ritmi, bisogni e simbologie, ben differenti da quelli dei nostri progenitori.
I dipinti di Gipsy Eagle vanno “oltre” i classici mandala orientali, il termine “mandala” incontra il prefisso “trans”, inteso come passaggio di consapevolezza, da uno stato ordinario a uno più vasto, elevato e lungimirante. L’arte meditativa dei “Transmandala” mira proprio ad evocare, a suscitare un più ampio e armonico stato di consapevolezza: ogni simbolo raffigurato si immerge nella rappresentazione pittorica del cielo notturno, primario simbolo archetipo d’Infinità.
La prassi spirituale e artistica di Gipsy Eagle, oltre alla bellezza del risultato, si distingue per la particolare metodica di trance meditativa che ne guida l’esecuzione. La tecnica pittorica è di tipo puntinato, come puntiforme è l’essenza della materia, costituita da aggregati atomici in continua vibrazione.
Nei “Transmandala”, mediante la puntinatura, la rappresentazione dell’infinitamente piccolo della realtà subatomica si fonde con quella infinitamente grande del cielo cosmico. L’artista realizza tutti i “Transmandala” su tavole di legno, provenienti da silvicoltura e dipinte con pitture ad elevata resistenza.
L’incessante salmodiamento dell’Om scandisce e rafforza la pratica meditativa e la realizzazione delle opere di Gipsy Eagle, “microcosmi d’infinità”, significative espressioni di una concezione dell’Universo che la Galleria “Spazio 40”, dall’1 al 6 Febbraio, offre l’opportunità di incontrare.
di Silvia Buffo e Roberto Petruccio