Sono evasi dal carcere romano nel più classico dei modi. Tagliando le sbarre con una lima e calandosi con le lenzuola annodate. Sembra la trama di un film, invece è accaduto tutto la scorsa notte nella “terza casa circondariale” di Rebibbia. Secondo gli investigatori, che stanno visionando i filmati delle telecamere della zona, i due detenuti hanno agito da soli.
Si tratta di Giampiero Cattini di 42 anni di Tor Bella Monaca e Sergio Di Palo di 34 di Primavalle, entrambi arrestati per reati come rapina, lesioni, furto, ricettazione e condannati a 4 anni di reclusione, sarebbero dovuti uscire dal carcere nel 2018.
Hanno lasciato una lettera per giustificare l’evasione. Poche righe scritte a penna, firmate di proprio pugno e indirizzate al personale e alla direttrice Annunziata Passannante.
“Noi sottoscritti Di Palo Sergio e Cattini Giampiero ci volevamo scusare per il nostro momentaneo allontanamento dovuto a problemi psichici e a quelli legati alla tossicodipendenza. Ci scusiamo con il personale della terza casa circondariale. La nostra permanenza ci ha portati a comportamenti scorretti, ma qui abbiamo trovato persone speciali. Con rispetto salutiamo”. La notizia dell’esistenza del biglietto è stata confermata dal Dap, il Dipartimento amministrazione penitenziaria.
«Mai nessun detenuto era evaso prima dalla terza casa circondariale» riferisce in una nota la Fns Cisl Lazio, ma intanto le polemiche sulla sicurezza non si placano.