A venti anni dall’uccisione della giornalista Ilaria Alpi e del suo cineoperatore Miran Hrovatin, Romano Talevi rende omaggio a questa eroina con uno spettacolo che già negli anni scorsi aveva emozionato pubblico e critica per l’umanità e il coraggio di portare in scena una verità ancora sepolta. La giornalista, che seguiva le vicende della guerra civile in Somalia, stava indagando infatti, su un traffico armi e di rifiuti tossici che non è mai stato portato alla luce: i paesi industrializzati hanno sempre usato le terre del Corno d’Africa per stivare ogni genere di rifiuti tossici e radioattivi, con la complicita dei gruppi politici locali, dando loro in cambio tangenti e armi.
Questa la verità celata sotto le “Sabbie” che il testo di Talevi vuole portare alla luce, omaggiando i due giornalisti le cui uniche armi a disposizione erano le parole e le immagini, con Rita Pasqualoni nei panni della protagonista, Pierfrancesco Ceccanei, Antoniette Kapinga Mingu e lo stesso autore, Talevi, che ne cura anche la regia. “Sabbie” vuole essere anche una riflessione più ampia sul periodo storico che stiamo vivendo: quanti casi eticamente e moralmente “insabbiati”, quante mezze verità e menzogne aspettano di essere risolte con rigore, dignità e rispetto?
“C’è una strada nel deserto, immersa nelle sabbie. Una linea lunga e nera che penetra nel cuore della terra, verso la fine del mondo…”
Potresti camminarci su quella strada per una vita intera, senza incontrare mai nessuno. Perché non serve a nessuno, non ha nessuna utilità pratica. Perché sotto di essa sono nascoste e sepolte le vergogne degli Stati: residui tossici e sostanze radioattive che inquinano e uccidono il nostro pianeta. Tutti sappiamo, ma non abbiamo le prove, o chi sa non parla, perché ha paura, perché sono cose e argomenti intoccabili e non bisogna neppure pensarli. Una verità celata sotto le sabbie, un segreto da svelare per smascherare i demoni e le loro macchinazioni, per tagliare quei fili che ci tengono legati e imbavagliati e poter combattere per un mondo dove vinca il senso di giustizia, dove tutti si abbia il diritto di esistere.
Chiara Ferrante