Dal 13 al 16 marzo, al Teatro Furio Camillo, l’associazione “Laquartaquinta” presenta “La doppia vita dei numeri, una commedia spumeggiante con delle sfumature di tristezza, di Erri De Luca con Mirella Mazzei, Gianni Monaco, Alessandra Galdenzi, Pino Antonucci e Daniela Bettini. «I numeri sono presenze» e infatti da un’opera teatrale dello scrittore napoletano De Luca che è tratto lo spettacolo.
I numeri sono presenze di persone care, argute, attente e affettuose, apparentemente lontane, ma passate semplicemente ad altra parte, restando nei pensieri e nei cuori dei vivi. Lo scrittore -dichiara Erri De Luca- è “il venditore dei libri di un autore solo”, fatto di ricordi ricostruiti e di affetti mai svaniti. Quando si parla di Napoli, nei pensieri di tutti noi, c’è il grande Eduardo, le sue parole sagge ricalcano un pensiero diverso sui numeri: erano avanzi di superstizione e il mondo li aveva già licenziati.
La vicenda si svolge tra le mura di una vecchia casa di Napoli. La scenografia ricopre di emozioni tutti i sensi. Balza subito agli occhi una grande tavola al centro della scena e una finestra che affaccia sulla città in festa per la notte di San Silvestro. I “botti” risuonano con vivacità nelle orecchie e fanno intuire la festività del momento. Su questo sfondo appaiono i due personaggi che decidono di trascorrere insieme il Capodanno: due fratelli interpretati da Mirella Mazzei e Gianni Monaco. Il filo rosso della storia è la napoletanità, non di appartenenza fisica, ma dell’anima fatta di teatro, di gusto, di ricette culinarie, di immigrazione, di dialetto, di tradizione, di cui difficilmente te ne scrolli anche se ti allontani dalla città.
Prima dello scoccare della mezzanotte, sul tavolo, la sorella, allestisce la tombola, che immancabile è sempre presente in questa ricorrenza. I numeri del gioco intrecciano tre storie: quella immaginata e raccontata dal fratello mentre li estrae dal sacchetto come vuole la popolare Smorfia napoletana, quella quotidiana vissuta dai due fratelli, e ancora quella ricordata insieme ai due genitori defunti, interpretati da Alessandra Galdenzi e Pino Antonucci, che da “fantasmi” vengono a trovare i due figli.
A completare il puzzle della trama è la domestica Italia, l’attrice Daniela Bettini, che come i genitori appare sotto forma di spettro. Non solo il nome ma anche il comportamento, come quello di spostare gli oggetti, rubare i soldi e stare in silenzio, ricorda in senso allegorico l’Italia, ormai morta a Napoli e al Sud. La mezzanotte è scoccata, i fuochi d’artificio prendono ampio respiro e avvolgono l’abbraccio affettuoso dei due fratelli.
«Grazie di tutto, grazie, vi vogliamo bene»: queste sono le parole dell’attore e regista Gianni Monaco alla chiusura della prima, La doppia vita dei numeri. Con le braccia aperte indica lo spazio del teatro Furio Camillo e con il viso pieno di gioia, continua «scusate l’emozione di questa sera ma è la prima volta che siamo ospiti di questo bellissimo posto. Solo oggi pomeriggio abbiamo fatto una rapida replica per misurare gli spazi e allestire il palco, di solito il nostro luogo di prova è il teatro De Rossi». Le sue parole e l’applauso caloroso del pubblico alleviano il regista dai piccoli sensi di colpa per gli ostacoli tecnici della serata.
Per chi volesse approfittarne lo spettacolo è ancora in replica fino a questa sera alle ore 18.00 al Teatro Furio Camillo in Via Camilla 22.
di Donatella De Stefano
a cura di Silvia Buffo