Roma. IL 26 marzo scorso, presso la sala Baldini, lectio magistralis dell’europarlamentare Alfredo Antoniozzi, membro della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo, con introduzione della Presidente dottoressa Antonella Freno, in considerazione della forte propensione europeista che caratterizza la mission dell’ Istituto.
«Vogliamo un’Europa sempre più vicina ai cittadini dei paesi membri, con una rappresentanza del nostro Paese autorevole e qualificata, capace di mettere al centro della moderna visione comunitaria l’interesse nazionale e che guardi in particolare alle prospettive dei giovani, al valore della formazione e della cultura, sostenendo l’innovazione e la ricerca” cosi’ Antonella Freno apre i lavori del convegno, coadiuvata dalla giornalista Camilla Nata che, dopo una brevissima introduzione in ripresa dei concetti chiave, ha lasciato la parola ai numerosi ospiti presenti.
In ordine, si sono susseguiti in rappresentanza delle Associazioni, il Presidente Nazionale dei Papaboys, Daniele Venturi, il Presidente del Cantiere, Pier Paolo Segneri e il Presidente di Ara, Mario Codispoti.
A valorizzare il ruolo delle Regioni, attraverso il comitato, e’ poi intervenuto il parlamentare Gianpaolo Chiappetta, che ha ripreso l’intervento di Stefania Schipani, Presidente del Partito Federalista Europeo e dei giuristi Di Amato e Busacca, evidenziando l’esigenza di caratterizzare il nuovo corso delle politiche europee, con una marcata attenzione ai temi del federalismo e della sussidiarietà.
La parola, è poi passata all’ onorevole Alfredo Antoniozzi, con un incipit caratterizzato dal tratteggio sul percorso dell’Unione Europea, ricordando il valore di uomini come De Gasperi e Schuman, Padri Costituenti del grande sogno europeo.
Nel corso della sua lezione magistrale, l’europarlamentare ha richiamato i valori dell’italianità, del merito, della competenza, esaltando la sovranità delle democrazie e rafforzando la volontà di proseguire il cammino, attraverso la costruzione di politiche per la pace ed il superamento della travolgente crisi economico-finanziaria che ha lacerato il tessuto economico e sociale delle aree deboli.
L’esortazione finale e’ stata di guardare con rinnovata fiducia ai nuovi orizzonti comunitari, facendo prevalere, insieme ai buoni propositi, la voglia di un’ Europa unita nei fatti e negli ideali «l’unione non e’ un punto di arrivo ma di partenza e il prossimo semestre italiano alla presidenza del consiglio europeo, dovrebbe responsabilmente agire in tal senso».
E noi ce lo auguriamo.
Francesca Palumbo