Conosciuta anche come “malattia del bacio”, la mononucleosi è causata dal virus di Epstein-Barr (EBV) che prende il nome dagli scienziati che per primi nel 1964 lo individuarono.
L’EBV appartiene alla famiglia degli 8 herpes virus umani finora conosciuti, tra i quali l’herpes labiale, il virus della varicella, quello dell’herpes Zoster conosciuto come fuoco di Sant’Antonio e l’herpes virus umano 6, responsabile della cosiddetta sesta malattia che interessa solitamente i bambini fra i primi 6 mesi di vita e i due anni.
Questo virus aumenta notevolmente la percentuale nel sangue di globuli bianchi di grandi dimensioni (cellule mononucleate) e nell’organismo determina l’attivazione di tutto il sistema immunitario.
La mononucleosi è una malattia frequente, una delle infezioni virali con maggiore diffusione. Si stima infatti che il 90% della popolazione mondiale sia dotata di specifici anticorpi.
Nei Paesi industrializzati colpisce in modo particolare gli adolescenti e i giovani adulti mentre è più rara negli anziani. Nei Paesi in via di sviluppo sono invece maggiormente colpiti i bambini nei primi anni di vita per l’abitudine delle mamme di premasticare il cibo.
L’infezione è molto spesso asintomatica o con sintomi così lievi da essere, il più delle volte, confusa con una normale influenza, infatti i sintomi principali sono simili a quelli di una comune infezione virale delle vie respiratorie e cioè febbre, tosse, debolezza, mal di gola.
Altri sintomi che possono manifestarsi sono dolori muscolari, ingrossamento dei linfonodi soprattutto quelli del collo, difficoltà nella deglutizione, ingrossamento della milza, sofferenza epatica, ittero e più raramente un esantema simile al morbillo.
L’astenia, cioè una stanchezza estrema, è un sintomo caratterizzante di questo virus e può durare anche diverse settimane.
Esistono esami del sangue specifici per la diagnosi della malattia il cui contagio può avvenire tramite scambio diretto di saliva – per questo motivo è conosciuta come “malattia del bacio” – ma anche indirettamente per esempio utilizzando posate, bicchieri, spazzolini, giocattoli o portando le mani in bocca dopo aver toccato maniglie delle porte o asciugamani infetti.
Fondamentali alcune accortezze come una frequente igiene della mani, la pulizia dei luoghi e il lavaggio ad alta temperatura delle stoviglie. Ma se abbiamo già avuto la mononucleosi gli anticorpi sviluppati eviteranno ogni contagio.
Per riprendersi rapidamente è importante bere molto e seguire un’alimentazione equilibrata preferendo cibi con pochi grassi per non affaticare il fegato, cereali, frutta e verdura.
Daniela Gabriele