«Ventitré agenti della Questura di Milano tornano in sella per presidiare il territorio supportare, nei prossimi due anni, eventi di livello internazionale collegati al semestre italiano di Presidenza europea, al prossimo Meeting dei Capi di Stato e di Governo Asia – Europa e a EXPO 2015».
La notizia apparsa ieri su Corriere.it sembra bella. Grazie all’impegno del Questore Luigi Savina, in barba alla spending review, lo storico Reparto Motociclisti Nibbio che per mancanza di fondi e mezzi era stato sciolto, torna in sella con speciali uniformi dotate di airbag wireless integrato per proteggere schiena, clavicole e torace nel malaugurato caso di una caduta. Peccato che, nonostante il nome del reparto evochi il mezzo della gloriosa Moto Guzzi, le dieci moto acquistate siano invece delle BMW F 700 GS.
Proprio così! All’Expo, un’occasione unica e irripetibile con la presenza di 140 Stati, «la vetrina mondiale delle eccellenze italiane», la Polizia italiana userà moto tedesche invece di Moto Guzzi prodotte a Mandello del Lario, ad alcune decine di chilometri da Milano.
Alla presentazione con il dirigente dell’Ufficio prevenzione generale, Maria Josè Falcicchia, il responsabile sviluppo della Bmw, Stefano Ronzoni, e Vittorio Cafagi, manager della Dainese, il Questore di Milano ha minimizzato la cosa dicendo che moto e divise high tech sono state «donate da anonimi finanziatori».
Mauro Castelli, sindacalista FIOM CGIL Lecco che da anni segue la Moto Guzzi si domanda «Se l’Expo fosse stata a Berlino i tedeschi avrebbero scelto moto italiane?»
di Fabio Galli