Il 24/25 Febbraio del 2011, dalla precedente amministrazione di Centrodestra, con Deliberazione G.n.4 è stato approvato l’elenco delle aree verdi denominate “Punti verde ristoro”, e successivamente è stato indetto Bando Pubblico pubblicato in data 01.08.2012 per l’area AXA – Malafede. Il bando prevede l’affidamento a privati, di 33.000 mq di verde pubblico, con al centro i resti di una villa romana, nel cuore del quartiere che ha preso il nome di Axa -Malafede. Per poter sostenere tutte le spese di gestione ed investimento il bando indica la possibilità per il privato aggiudicatario, di costruire un chiosco con un pergolato per un totale di 250 mq e la realizzazione di una campo polivalente di non più di 600 mq. Il tutto inserito ai limiti del parco con parte delle strutture sul marciapiede per non invadere lo spazio verde. Dopo l’approvazione della graduatoria, e dopo la Conferenza dei servizi e sentito il parere favorevole delle belle arti viene accettato il progetto dell’unico partecipante La Soc. Cooperativa l’Arcolaio 2010. Chiudiamo un occhio sulle modalità dello scavo per le prospezioni archeologiche. Lo scavo effettuato risulta a dir poco insufficiente. Viene effettuato su un terreno di riporto alto 3 / 4 metri mentre la profondità di scavo non supera gli ottanta centimetri, massimo un metro. Era sicuro che a quella profondità non si sarebbe trovata nessuna testa di Modigliani, immaginiamo resti di ville romane. Il progetto vincente e accettato in toto dalla nuova amministrazione di Centrosinistra, presenta, invece dei 600 mq previsti, strutture ludico sportive per ben 9000 di mq , e tutti sul verde.”… È’ un bando aperto …” , è stato spiegato dai tecnici del municipio alle obiezioni fatte dai cittadini. Ma se un bando è aperto e prevede migliorie, quale è la garanzia di leale concorrenza fra varie proposte. Inoltre con migliorie si intendono soluzioni che arricchiscono la proposta e non migliorano i profitti privati.. La politica ha scaricato tutto su i tecnici unici responsabili della correttezza di un bando… “schifoso della precedente amministrazione…”, così è stato definito dai vari assessori che hanno partecipato agli incontri con i Cittadini, “e non possiamo farci nulla” quindi sono andati avanti incuranti dei danni che stanno arrecando. Nel primo progetto presentato, i cittadini, si sono ritrovati su un bellissimo parco verde, un campo di calcetto polivalente, un area adibita a campo di minigolf, un area per boy-scout, un’altra a palco per eventi tipo feste e compleanni con probabile Karaoke, un’altra area occupata da orti didattici, un’altra ancora dedicata alla didattica relativa alla villa romana con cartelli, addirittura un chiosco biglietteria per il pagamento dei giochi, ecc. ecc. Negli incontri che il municipio ha indetto per avere un confronto si è discusso con l’aggiudicatario ed il progetto è stato in leggerissima parte modificato solamente nella dislocazione degli impianti e solo nell’ultimo incontro viene resa pubblica l’intenzione dell’aggiudicatario di realizzare, ove il comune lo richiedesse, una struttura scolastica (materna) per sessanta bambini, scuola alla quale verrebbe concessa una Convenzione per parte dei posti disponibili, nonostante sia recente la notizia che il Comune non sia più orientato per questo tipo di scelta. Ci sono nel quartiere scuole chiuse ed inutilizzate ad esempio la scuola materna alla fine di via Mellano, finita e pronta all’uso; in via Maccari ne esiste un’altra in costruzione ed un’altra ancora adiacente alle scuole di Via Signorini; ma l’amministrazione preferisce farne costruirne di nuove, sui parchi verdi , mentre probabilmente il privato, per la gestione dell’area verde conta sul contributo che il Comune di Roma dà ai privati per ogni bambino in convenzione. Ora ai cittadini non resta che ricorrere nelle sedi opportune, per impedire la realizzazione di questo progetto. Per trenta anni il pubblico non potrà più gestire questo spazio e una parte di verde pubblico sparirà. Conosciamo poi l’impegno che la politica mette nel controllare la gestione privata entro i limiti del rispetto della cosa pubblica. Non ci meraviglieremmo se fra qualche anno la cittadinanza si troverà costretta ad altre battaglie per difendersi da ulteriori investimenti che potrebbero cementificare definitivamente la zona.