Roma – ‘Premio Primavera’- Tra le opere della mostra collettiva in esposizione , spicca quella di Mara Grossu, pittrice per passione, impegnata da sempre nel sociale. Attraverso le sue creazioni artistiche si evince il desiderio di giustizia e di solidarieta’ che esiste anche nel regno animale. Attori principali, dei felini che osservano stizziti e con lo sguardo rabbioso perché hanno assistito ad un’ingiustizia.
<< Sì, in effetti, l’ho dipinto spinta da un desiderio di denuncia contro questi atti perpetrati inpunemente dall’ essere umano. Spesso i gatti sono indifesi, ecco perché ho voluto intitolarlo -Il Processo – spiega l’autrice; purtroppo, ho vissuto impotente la morte di un gattino martoriato a bastonate. Poi ho trovato la spinta di esprimere la mia rabbia ricostruendo la scena. I gattini non sono altro che dei giudici silenziosi, che si rivolgono all’uomo per processarlo con gli sguardi. Occhi pieni di tristezza, pregni di rabbia, perché sono spesso maltrattati, praticamente soli.>>
Il quadro di Mara Grossu, nel corso della collettiva, ha suscitato un notevole interesse, catturando l’attenzione di molti appassionati. Quest’ opera,come tutte le tele di Mara, e’ impregnata di sentimenti; i disegni sembrano cosi veritieri da soffermarsi e porsi l’ interrogativo su cosa l’ autrice voglia esprimere. La pittrice intervistata al riguardo, sostiene che vivendo ai Castelli Romani, è a contatto con paesaggi, dove verde e natura costituiscono una forte fonte di ispirazione. L’artista, infatti, fin da ragazza ha coltivato la passione per la pittura e il contatto con una natura incontaminata; questo ha favorito la creazione di opere semplici, auliche e nel contempo significative.
<<Non si puo’ non rimanere affascinati da questi gattini cosi solidali fra di loro da sembrare una famiglia a lutto>>,questo e’ stato il giudizio di piu’ visitatori ed effettivamente, la sua arte si basa sull’emozione che a prima vista trasmette articolandosi in immagini nitide di figure proporzionate . Nessuna fenomenologia ma solo la voglia di esprimere attraverso la sua arte un dolore sentito. Francesca Palumbo