Parigi, emozioni di lusso, lo scorso weekend, per le finali femminili e maschili del Roland Garros, il torneo di tennis su terra rossa piu’ importante al mondo, nato nel lontano 1891. Ogni anno, da meta’ maggio agli inizi di giugno, i migliori giocatori si contendono, nella capitale francese, l’ambito trofeo del grande Slam, mettendo in mostra il miglior gioco che si possa vedere a livello globale.
Senza esclusione di colpi, l’open di Francia 2014, ha visto trionfare nel femminile la Sharapova, dopo tre set mozzafiato combattuti fino all’ultimo tiro. Lei stessa ha definito questo incontro” la finale piu’ dura della sua vita” lasciando trasparire la tenacia che l’ha portata a vincere il quinto Slam di una fulgida carriera: a soli 17 anni, vince Wimbledon nel 2004 ; gli US open nel 2006, gli open d’Australia nel 2008 e il Roland Garros nel 2012, sconfiggendo in finale l’italiana Sara Errani.
L’anno scorso fu battuta in finale da Serena Williams, ma oggi, grazie al successo ottenuto, e’ tornata nella classifica mondiale fra le prime cinque tenniste piu’ forti in assoluto, secondo la nuova classifica WTA.
La sua avversaria, Simona Halep, ventiduenne rumena, ha ribattuto colpo su colpo, facendo faticare non poco la campionessa siberiana. Quest’ultima, parlandone ampiamente in conferenza stampa, ha sottolineato “e’ stata una partita molto dura dal piano fisico, con continui alti e bassi. Sono stata sempre aggressiva!!! Una vittoria emozionante. Non c’è niente di piu’ bello che vincere uno Slam”.
Nadal con questo ne ha vinti nove. Che dire? E’ lui l’indiscusso re di Parigi. Una finale rocambolesca, con una rimonta e una vittoria da parte dello spagnolo, amatissimo dal pubblico del roland Garros che non ha lesinato fischi continui nei confronti di Djokovic, numero 2 del ranking. “Nadal ha giocato meglio di me” queste le parole lapidarie del Serbo, in netto contrasto con la felicità di un Nadal stremato, ma attento a sottolineare le emozioni, dall’ascolto dell’inno nazionale, alla gioia per la vittoria del suo quattordicesimo SLAM, che lo porta nella storia al pari di Peter Sampras. Il meritato successo, permette allo spagnolo di mantenere la prima posizione mondiale che, in caso contrario, sarebbe stata proprio del suo avversario.”E’stata una vittoria meravigliosa, ma non credo che lo chiameranno ‘Nadal Garros’, il nome e’ già bello così com’è” battuta scherzosa, gioia che traspare, orgoglio per un impresa che, al primo set, per i troppi errori, sembrava irrealizzabile. Poi, invece, la classe del grande campione ha avuto la meglio “Io lotto sempre fino in fondo e le soluzioni si trovano perché si vuole vincere”.
Entrambi le finali, testimoniano di quanto sia irresistibile questo gioco e del fascino che esercita su un pubblico, pronto a riammirare i suoi campioni a Wimbledon, torneo che Nadal e la Sharapova hanno già vinto e che entrambi, forti del Roland, vorrebbero bissare. Perché l’abitudine a vincere…è difficile da perdere!
Francesca Palumbo
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