Ave Aò, un nome che raccoglie millenni, indubbiamente sotto il segno della romanità. Il vetusto “Ave” e il comune, efficacissimo “Aò”. Dal rock alla classica, dalla polka allo ska, dal tango alla ballata romana tradizionale: la musica eclettica degli Ave Aò nasce un po’ per gioco, ma se le cose son ben fatte si rischia di venir presi sul serio. Infatti, a pochissimi mesi dal loro debutto sono arrivati ad aprire il concerto ai Modena City Ramblers, lo scorso 24 giugno, alla Festa Democratica.
Hanno saputo riscaldare perfettamente l’atmosfera per l’esplosione dei Modena. I due gruppi erano in ottima sintonia, si può dire. Un fil rouge segnato non solo da un linguaggio musicale simile, ma anche da una comunanza nel linguaggio verbale. Il dialetto è una scelta su cui ricadono i gusti di molti cantanti e gruppi, ultimamente. Quello degli Ave Aò si serve di lessico e strutture offerte dal migliore romanesco, ricordando accenti cari non solo al pubblico capitolino.
Il gruppo nasce da un’idea di Roberto Vagnarelli (voce, testi, musiche e arrangiamenti) accompagnato da Catia Niccolai (seconda voce), Fabio Maini (chitarre), Bruno Rapisarda (chitarra elettrica), Margherita Musto (violino), Claudio Mancini (basso) e Simone Talone (batteria e percussioni). A novembre 2013 è uscito l’Ep autoprodotto “Buona Fine”, poi il singolo “Portonacci Mia”, anticipazione dell’album che verrà registrato a settembre e pubblicato in autunno. E dopo il successo del 24, gli Ave Aò si preparano per il prossimo appuntamento al Fonclea Riverside, nella suggestiva atmosfera della notte trasteverina.
Elisiana Fratocchi