Li avevamo visti l’ultima volta allo stadio Olimpico di Roma, con un Keith Richards – motore portante della band – non in grandissima forma, forse a causa dei numerosi farmaci somministrati dopo l’incidente alla testa del 2005, ma ora i Rolling Stones sono tornati in forma smagliante con il “14 On Fire” tour.
La prima tappa è stata negli Emirati Arabi ad Abu Dhabi il 21 febbraio e per ora la band si è già esibita in Giappone, Cina e Europa, in un vortice di date che si concluderanno probabilmente a fine novembre con il recupero dei concerti programmati in Oceania per fine marzo e annullati dopo l’annuncio della tragica morte di L’Wren Scott (compagna di Mick Jagger dal 2001) che ha portato ad una sospensione del tour di circa un mese e mezzo.
Il “14 On Fire” è un follow-up del “50 & Counting…” tour celebrativo per i 50 anni di carriera dei Rolling Stones e il legame tra i due tour non è solo ideologico: l’allestimento del palco, la scaletta e il merchandise sono rimasti praticamente identici, quasi a voler sottolineare un continuum tra i due eventi.
Pare che la data italiana del “14 On Fire” fosse stata assegnanta allo Stadio Meazza di Milano: forse è stato proprio per mantenere un legame anche coreografico tra i tour che Mick Jagger, dopo le due serate conclusive del “50 & Counting…”a Hyde Park, abbia fortemente voluto che si svolgesse in una cornice diversa, più suggestiva e d’atmosfera, come il Circo Massimo a Roma.
«Personalmente credo sia stata una grande scelta» confessa Isy Araf, co-fondatore assieme a Jacopo Ruozzi del fan-club Rolling Stones Italia (www.rollingstonesitalia.com) e front man della tribute band Donkeys Forever.
«Sabato 21 giugno con Jacopo, con i componenti della nostra band e insieme a tanti altri amici iscritti al nostro sito, siamo partiti alla volta di Roma. La sera abbiamo organizzato una festa intitolata Waiting For The Rolling Stones alla quale hanno partecipato i fans che si trovavano a Roma per il concerto del giorno dopo e durante la quale i Donkeys Forever hanno suonato assieme ai nostri amici di Roma ’’Le Pietre Rotolanti ‘’. Il Nag’s Head Pub era strapieno, c’era già un grande entusiasmo e una grande adrenalina per quello che sarebbe successo il giorno dopo…»
Ormai e’ Domenica 22 Giugno , il grande giorno. C’e chi si è presentato al Circo Massimo alle 8 del mattino con la speranza di poter vedere il concerto in prima fila. «Noi siamo arrivati piu’ tardi, verso le 16.00, ma eravamo lo stesso in ottima posizione. Pian piano la venue si riempie sempre di piu e alle ore 22.00 in punto, quando i Rolling Stones danno inizio al concerto, il colpo d’occhio e’ qualcosa di speciale….una temperatura ideale, una distesa di folla impressionante, le antiche mura romane che si stagliano nel cielo al suo imbrunire…»
Il concerto inizia con Keith Richards che attacca il riff di Jumping Jack Flash di una potenza sbalorditiva, seguito da un Mick Jagger con giacchetta dorata che ha bisogno solo di 10 secondi per fare intendere alla folla che il suo carisma , il suo modo di cantare fantastico , la sua forma fisica , sono intatti.
Let’s Spend The Night Together è il secondo brano, reso ancor più coinvolgente dall’abbraccio spontaneo fra i Glimmer Twins, Mick e Keith.
«Cito questo particolare, perchè questa voglia di divertirsi, questo scherzare fra loro sul palco e questi gesti affettuosi non si vedevano da anni.» racconta Isy «Il mio parere personale è che la tragedia subita da Jagger li abbia molto riavvicinati e che questa cosa abbia inciso in maniera estremamente positiva anche sulla performance della band. Keith sembra rinato, un’altra persona rispetto a 7 anni fa: corre sul palco, scherza e …..suona!!! Perche’ questa osservazione? Perchè il crollo che ha avuto dopo l’intervento alla testa non fu solo di natura fisica ma anche musicale. Certo, ricordiamoci sempre che gli Stones non sono i Genesis: se avessero la perfezione musicale non sarebbero loro; qualche sbaglio dal vivo l’hanno sempre fatto anche negli anni ’70. E’ anche quello il loro bello!»
Il concerto prosegue con It’s Only Rock’n Roll e Tumbling Dice: la scaletta di questo tour non riserva grandi sorprese ai fans piu’ accaniti. Ma la chicca arriva col quinto pezzo, un brano che nessuno si sarebbe mai aspettato perchè mai eseguito live da 7 anni: Streets Of Love.
«Mi sorge spontanea la considerazione che è vero che loro si divertono sempre tanto malgrado l’eta’, si evince dal loro atteggiamento sul palco, ma è anche vero però che non perdono mai di vista l’aspetto commerciale» racconta Isy «Streets Of Love (canzone che fu scelta in Italia da una nota società di telefonia come sountrack di una serie di spot) fu il brano che avvicino’ anche le nuove generazioni del nostro paese alla loro musica.»
Lo show e’ straordinario, anche dal punto di vista visivo, con bellissimi effetti di luci che mai rasentano il kitch. Passa attraverso Doom and Gloom – ultimo singolo della band – Out Of Control, forse il miglior brano scritto in questi ultimi anni, per concludere la prima parte con Honky Tonk Women, brano scolpito nella storia del rock.
Dopo la presentazione della band da parte di Jagger, arrivano due canzoni cantate e suonate da Richards: la splendida You Got The Silver – con una fantastica slide guitar di Ronnie Wood – e Can’t Be Seen. La seconda parte del concerto manda in visibilio il pubblico: si parte con Midnight Rambler con Mick Taylor, ex chitarrista degli Stones, uno dei momenti più emozionanti del concerto. Mick Jagger e’ incredibile coi suoi balletti sensuali che lasciano il pubblico a bocca aperta.
Difficile trovare aggettivi nuovi per questo artista che, oltre alle sue incredibili performance live, alle meravigliose canzoni che ha scritto e alla moltitudine di artisti (non solo nel campo della musica) con cui ha lavorato negli anni, ha dimostrato ottime capacità manageriali. Come dice Isy infatti: «Non deve essere facile tenere in piedi una band di tossici (forse oggi ex) per piu’ di 50 anni!»
Ci avviciniamo alla fine della serata: il pubblico è sempre piu’ in delirio grazie a brani come Miss You, Gimme Shelter (fantastico duetto con la corista Lisa Fisher, sulla passerella distesa attraverso la folla), Sympathy For The Devil con il Circo Massimo che sembra andare in fiamme grazie ad un sapiente gioco di luci , Start Me Up e Brown Sugar.
Gli Stones salutano il pubblico, ma è il momento dei bis: You Can’t Always Get What You Want, con il suggestivo aiuto del Coro Giovanile Italiano ai lati del palco e, naturalmente, la quinta sinfonia del rock’n roll, Satisfaction con un Mick Jagger scatenato sotto il perfetto riff di Keith Richards , a correre come un indemoniato da un lato all’altro del palco.
Finisce cosi, coi botti di qualche fuoco artificiale, uno spettacolo straordinario in una cornice meravigliosa che i Rolling Stones hanno voluto celebrare con un video tributo pubblicato il giorno successivo sul loro sito.
Ma è davvero finita? Chissà… Gli Stones hanno ormai superato i 70 anni ed è incredibile pensare a quanta energia riescano ancora a trasmettere. «Ricordo che già nel 1976 pensavo che fossero troppo vecchi per il rock’n roll!! Quanto mi sbagliavo!!»
ALEX PIERRO