Dal 4 all’11 luglio, Roma ospiterà, presso la Casa del Cinema ed il Museo MAXXI, la ventesima edizione del MedFilm Festival: un grande evento culturale dedicato alle cinematografie del Mediterraneo. Il dialogo tra i paesi delle due sponde, attraverso il grande schermo, prenderà vita per conoscere e apprezzare il valore della diversità.
La Grecia passa il testimone all’Italia che sarà, per la prima volta, Ospite d’Onore del MedFilm Festival. Il programma prevede otto giorni di proiezioni con l’obiettivo di stabilire contatti diretti con le multiformi realtà che animano il variegato contesto culturale e politico Euro-Mediterraneo. Il Festival metterà in luce il “Mediterraneo”: una possibilità per l’Europa di fondare una nuova cultura capace di comprendere i mutamenti e accrescere un’economia fatta di termini propositivi e reali scambi.
Dacia Maraini sarà il presidente di giuria del concorso ufficiale del Festival diretto da Ginella Vocca. Alla presentazione del programma, Luciano Battistotti, il direttore della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, ha sottolineato che il Festival: «mostra molte finestre aperte sull’Europa – definendolo – un mattone importante del processo di conoscenza reciproca».
La sezione sarà composta da 12 film: tre lungometraggi, tre documentari e sei cortometraggi. Un’ampia panoramica che intende dare visibilità ad alcuni tra gli autori più talentuosi e originali del nostro cinema:
-Mario Martone, vincitore del Premio alla Carriera del 2014, con Noi credevamo, un magniloquente affresco sul Risorgimento realizzato in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia,
-Daniele Gaglianone con La mia classe, coraggioso “film nel film” nel quale la realtà prende il sopravvento sulla finzione e i dubbi del professore di una classe di italiano per stranieri diventano le contraddizioni di un intero sistema.
-Riccardo Palladino con Brasimone, un documentario ambientato nell’Appennino che sovrasta Bologna,
-Giusy Buccheri e Michele Citoni con Il futuro è troppo grande , intimo ritratto della vita quotidiana di due adolescenti nella nuova Italia multiculturale.
-Concludono la serie sei cortometraggi che attraversano l’Italia con la Sicilia di Cuore Nero, la Taranto di Alle corde e la Genova di A passo d’uomo, aprendosi al passato con il bianco e nero del sorprendente gli Uraniani ed ai sentimenti più profondi della luce radiante che guida ReCuiem.
In occasione dell’importante anniversario il Festival realizza la sezione Med20, che ospiterà gli omaggi a prestigiosi cineasti del cinema med-europeo: il francese Paul Vecchiali, il marocchino Daoud Aoulad-Syad, lo sloveno Karpo Godina e il palestinese Hany Abu-Assad.
Per il film d’apertura l’Egitto, con l’anteprima europea Factory Girl, del maestro del cinema egiziano Mohamed Khan e in chiusura il francese Eastern Boys di Robin Campillo. Due titoli, molto diversi per stile e contenuto, che uniscono idealmente le due anime del festival: da un lato il Mediterraneo, ricco di storia, fascino e passioni viscerali e dall’altro l’Europa fatto d’immigrazione e d’incontro e scontro tra culture diverse.
di Donatella De Stefano