Il MARTA, Museo Nazionale Archeologico di Taranto ospita le opere del maestro bergamasco con una mostra dal titolo: “Giacomo Manzù e le sue donne”. Un grande evento promosso dal MIBACT –Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, dalla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia e dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia ; organizzato da Il Cigno GG Edizioni di Roma e Nova Apulia, con la collaborazione dello Studio Copernico di Milano.
Con questa mostra, una ventina di capolavori del celebre maestro bergamasco Giacomo Manzoni in arte Giacomo Manzù, tutte ispirati al tema al tema muliebre, centrale nella sua ricerca artistica fin dagli esordi,giungono per la prima volta al MARTA.
Il percorso espositivo si sviluppa nelle sale del Museo Archeologico di Taranto,- noto anche per la straordinaria collezione di gioielli del IV e del II secolo a. C. che vi è custodita, prende il via con la grande tela Pittore e modella del 1958, e continua con una serie di sculture, disegni ed incisioni in cui la figura femminile viene sublimata ed investigata con passione meticolosa, attraverso varie tecniche espressive. La donna, ricondotta all’essenza, denudata di ogni vanità terrena, è una fonte inesauribile d’ispirazione per l’artista, che la ritrae sin dagli esordi della sua carriera. Come fa notare il noto critico e storico dell’arte Maurizio Calvesi: «Da amante […] egli non si è posto mai dei “modelli”, né antichi né contemporanei; ma ha risposto in modo diretto al proprio sentimento dell’eros, della bellezza…». Di particolare rilevanza – in tal senso, il ritratto di Inge, futura moglie di Manzù, rappresentata nuda su uno scenario spoglio. La nudità della donna e dello spazio che la circonda, dove le suppellettili giacciono inerti su una sedia, simboleggiano l’essenza dell’amore, anche sensuale, che basta a se stesso; tema questo che viene . declinato anche nelle immagini di coppie di amanti, di modelle sedute e sdraiate, di danzatrici.
Alla nudità delle donne di Manzù fanno da contrappunto gli antichi gioielli esposti nelle sale del museo. Fin dai tempi più remot, sia nell’arte, oltre che nel mondo reale, , si è soliti vedere e rappresentare i gioielli come complemento della bellezza,quale prezioso ornamento della grazia femminile. I gioielli adornano le donne, esaltandone la bellezza. Nelle sale del MARTA, la figura femminile, sublimata nella sua essenza dallo sguardo dell’artista, ed i gioielli ormai denudati della loro funzione mondana, quindi puri simboli del “bello”, si affiancano e si contrappongono in un fertile gioco di rimandi estetici.
La mostra “Giacomo Manzù e le sue donne”sarà aperta al pubblico sino al 30 novembre 2014.
Per ulteriori info: -NOVA APULIA Tel: 099.4538639 oppure museoarch.taranto@beniculturali.it
di Daniela Paties Montagner