ROMA – Lo sgombero forzato del Casale Rosati di via di Grotta Perfetta 610, all’interno del quale operava da più di 2 anni la Comunità Giovanile Roma, associazione di volontariato che svolge attività sociali a favore della collettività, sta sollevando forti polemiche.
“Riteniamo che le operazioni di sgombero siano state portate avanti con eccessivo dispiegamento di forze armate, dal momento che non è certo possibile considerare i nostri volontari un pericolo per il quartiere“, commentano quelli della Comunità Giovanile.
“Infatti, non solo il Casale è rimasto sempre uno spazio aperto al territorio e fruibile da tutti i cittadini (e non sappiamo se in futuro sarà ancora così): ma ogni attività svolta all’interno dello stabile non ha mai avuto scopi di lucro, ma solo l’intenzione di offrire un servizio utile alla cittadinanza, a costo zero“.
L’attività della Comunità Giovanile era cominciata nel maggio 2012, grazie a una convenzione che doveva durare 21 mesi più ulteriori 21. Alla scadenza della prima fase, era stata fatta al Comune la richiesta per una prosecuzione gratuita delle attività.
La mancata accettazione da parte di Roma Capitale aveva comportato l’occupazione della struttura, dove comunque erano proseguite varie attività sociali ( rivolte più alla fascia di utenti tra i 15 e i 35 anni, ma comunque aperte a tutti): come corsi di chitarra, montaggio video, pittura, fotografia, web design.
Un servizio utile alla cittadinanza, a maggior ragione in un’area – quella di Tor Carbone- Grotta Perfetta-Ardeatina- da sempre povera di servizi pubblici e che doveva proseguire anche nel prossimo agosto, probabilmente con un servizio biblioteca che avrebbe in parte supplito alla temporaneamente ridotta attività delle biblioteche pubbliche.
“Ciò che più non va giù“, concludono i rappresentanti della Comunità, “è che lo sgombero disattende anche molte richieste, fino ad oggi portate all’attenzione delle istituzioni capitoline: come quella di considerare la possibilità di condividere gli spazi con altre associazioni, preferibilmente del territorio. Mentre gli stessi cittadini, con una petizione che ha ottenuto 1.500 firme, avevan chiesto da tempo la permanenza della nostra associazione all’interno del Casale Rosati”.
Da tempo la maggioranza comunale aveva però deciso di assegnare i locali del Casale al nuovo servizio “SOS Donna h24, per la creazione di un centro di sostegno alle donne vittime appunto di violenza.
“Ma si tratta di un servizio – ribattono ancora quelli di Comunità Giovanile – estraneo alle dinamiche e alle esigenze del territorio, e che ha inspiegabilmente ricevuto, dall’attuale amministrazione capitolina, non solo finanziamenti pubblici, ma anche un’ulteriore proroga di 3 mesi, a bando scaduto (che si aggiungono ai 18 già rinnovati al termine dei primi 18 mesi)” .
Mentre PD e SEL difendono l’operato della Giunta Marino e del presidente del municipio VIII, Andrea Catarci, “sparano a zero” gli esponenti romani di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: “A pochi metri da questa struttura proseguono indisturbate occupazioni, anche di interi palazzi, che vanno avanti da anni, e il sindaco decide di chiudere la Comunità Giovanile per trasferire al Casale un’associazione ‘amica’ che già eroga le sue attività in un altro Municipio” , dichiara il capogruppo FdI-An in Campidoglio, Fabrizio Ghera.
Il quale sottolinea anche che “chiudere questo centro significa cancellare un’esperienza virtuosa, positiva, una struttura che è stata un punto di riferimento fondamentale per chi non ha altre possibilità di frequentare corsi di formazione, attività culturali, laboratori artistici o per chi vuol far giocare i propri bambini in un contesto sicuro, tenendoli al riparo dalle insidie della strada“.
“Riteniamo – concludono i rappresentanti di FDI-AN – che l’unico esperimento di Comunità Giovanile su tutta Roma non possa terminare così: la prevenzione e la promozione di stili di vita sani, che da tempo Comunità Giovanile porta avanti in sintonia con l’operato dell’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, sono il miglior deterrente per i giovani contro la droga, le altre forme di dipendenza e l’alienazione sociale“.
Fabrizio Federici