Carlo Alberto Biazzi, il giovane regista cremonese, sbarca con il suo corto a Cinemadamare. Il festival è una delle iniziative più riuscite e produttive del panorama artistico nazionale e internazionale, visto che tra i partecipanti gli italiani non sono molti. Un’occasione di piacere e non solo. Per gli appassionati sarà la volta di mettere le mani in pasta, approfittando dei tanti laboratori, workshop e dibattiti.
La Capitale è assente dalle tappe, ma non sono assenti i romani, seppur d’importazione. Biazzi vive a Roma ed è in Capitale che ha scelto di presentare il suo ultimo corto, lo stesso che porterà a Stazzema. Non è certo un caso il fatto che il suo turno venga proprio nella cittadina toscana: Sant’Anna di Stazzema è famosa per un pezzo di storia che anche Biazzi contribuisce a raccontare. Purtroppo il paese è noto per l’eccidio operato Il 12 agosto ‘44, quando i soldati delle SS hanno radunato 560 abitanti (per lo più anziani, donne e bambini), li hanno uccisi brutalmente e poi bruciati. Anche Carlo Alberto affida al suo primo lavoro da regista una storia che racconta gli orrori commessi dai nazifascisti nel nostro paese. Le vite spezzate, gli amori interrotti e il coraggio di chi decise di non sottostare, ecco quanto cerca di veicolare la pellicola di Biazzi.
Concretizzare le vicende e gli umori della lotta partigiana in un quarto d’ora non è impresa facile. Ma Biazzi sembra non aver difficoltà a concentrare il tutto. E forse in questo caso la brevità favorisce l’intensità. La risposta del pubblico, effettivamente, sembra assolutamente positiva. Ricordi di un partigiano, alla sua presentazione, avvenuta significativamente lo scorso 25 aprile, ha riempito la Libreria del Cinema di Trastevere. Il merito del successo non può non essere imputato anche alla presenza di Francesco Freda, che Biazzi potrà eccezionalmente vantare come collaboratore degli esordi.
Freda sarà con lui anche in questa occasione, come riferisce il regista stesso, che ci rivela, inoltre, i suoi progetti per il futuro prossimo: «Sono molto contento di essere stato invitato al festival, perché lo considero una manifestazione di respiro internazionale. Anzi, spero davvero di essere all’altezza. Non posso non compiacermi ancora una volta della presenza del Maestro Francesco Freda. Dopo il festival mi concentrerò sull’uscita del romanzo cui sto lavorando. Un’avventura tutta nuova per me, che sicuramente cercherò dblico capitolino prima di tutto, visto che Roma è ormai casa mia».
Elisiana Fratocchi