Un viaggio coraggioso, ricco di speranza per un futuro migliore che ogni anno migliaia e migliaia di persone intraprendono dalle coste del Maghreb e non solo. Spesso purtroppo sono altrettante le persone che non riescono a superare questo faticoso viaggio della speranza.
Polemica degli ultimi giorni dalla parte della Lega Nord è l’idea che il Mare Nostrum favorisca gli imbarchi grazie all’accoglienza italiana. In realtà gli sbarchi sono iniziati ben prima. Migliaia di persone fuggono ogni giorno guerra e persecuzioni al di là dell’accoglienza italiana. Non si può voltare le spalle alla vita di persone che necessitano aiuto e ospitalità, vorrebbe dirli destinarli a morte certa.
“L’Italia ha il dovere di garantire l’accoglienza, e allo stesso tempo ha anche l’obbligo di garantire che il Paese non soffra il peso dell’ospitalità”- spiega il Senatore Luigi Manconi – “una strategia di soluzione sarebbe anticipare il momento della richiesta di asilo, lasciando la gestione ai consolati locali, alle grandi organizzazioni umanitarie e all’Agenzia Internazionale dell’ONU, prima che queste persone si affidino ai mercanti di pelle umana. La richiesta anticipata porterebbe a viaggi meno pericolosi, protetti e legali. Una strategia non così semplice politicamente parlando, ma forse l’unico modo per evitare una tomba liquida.”
L’Unione Europea non può lasciare l’Italia sola in questo momento importante per la vita di migliaia di persone. Il nostro Paese non può lasciare affogare le persone nel Mare Nostrum, ma è evidente che l’aumento dei rifugiati rispetto allo scorso anno fa sì che da sola una Nazione non possa far fronte a questa grande necessità.
“Il Mediterraneo da culla della civiltà, è diventato il cimitero dell’egoismo e dell’indifferenza” – esordisce il Sottosegratario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Sandro Gozi.
Gli stereotipi e i pregiudizi nel nostro Paese non favoriscono però l’accoglienza. L’idea che migliaia di persone giungano come clandestini, portatori di malattie, per derubare gli italiani del loro posto di lavoro e di strutture abitative persiste e si rafforza.
I numeri parlano chiaro 85 mila profughi sbarcano in un Paese di 60 milioni di persone, di questi rifugiati quanti di loro hanno il progetto di rimanere in Italia? Buona parte, ma altrettanti hanno programmato di giungere fino al nord Europa.
Fenomeni di razzismo sono all’ordine del giorno e la Ministra Europarlamentare del Pd, Cécilie Kyenge, partendo dalla sua esperienza personale, spiega alla platea presente come sia difficile dare il giusto peso alle parole in una società ancora purtroppo piena di preconcetti che non aiutano ad andare avanti verso un futuro multietnico.
In questo quadro un ruolo fondamentale è determinato dal lavoro delle associazioni di volontariato di migranti e italiani che danno il loro contributo affinché la società possa diventare sempre più accogliente e venga spogliata dagli stereotipi.
Ribadendo l’impegno del Partito Democratico per la riforma sulla cittadinanza, l’Onorevole Khalid Chaouki, organizzatore e moderatore di questo incontro, invita e sollecita ogni singolo cittadino ad attivarsi personalmente per qualificare e legalizzare il lavoro, evitando una possibile “guerra tra poveri”.
Articolo di Katiuscia Carnà