Peter Tosh, al secolo Winston Hubert Mc-Intosh (Grange Hill, 19 ottobre 1944 – Kingston, 11 settembre 1987) all’età di 15 anni si trasferisce dal piccolo villaggio di Grange Hill, dove è nato, a Trenchtown il ghetto della capitale Kingston.
Qui inizialmente prende lezioni di canto dal produttore Joe Higgs che lo metterà in contatto con i cantanti Robert Nesta Marley e Neville O’Riley Livingston, successivamente conosciuti come Bob Marley e Bunny Wailer.
Con l’aggiunta del cantante Junior Braithwaite e delle coriste Beverly Kelso e Cherry Smith nascerà il gruppo dei Wailing Wailers.
L’esperienza del gruppo dura dal 1965 al 1973 quando, durante le registrazioni dell’album Catch a Fire, si creano tensioni tra i componenti e verso la fine dell’anno, durante la pubblicazione del secondo album Burnin’ , le divergenze diventano tali da portare Bunny Livingston a lasciare la band durante il tour e lo stesso Tosh ad allontanarsi dai Wailers poco dopo per contrasti personali con Marley.
Peter Tosh e Bunny Livingston cominciano carriere soliste.
Il 22 aprile 1978 Peter Tosh si esibisce a Kingston sul palco del One Love Peace Concert dove si scaglia duramente contro la classe politica giamaicana che, a suo dire, opprime la popolazione nera, ma durante lo spettacolo non trova consensi tra il pubblico e la polizia, con la scusa di averlo trovato a fumare erba, lo trattiene in caserma picchiandolo per 90 minuti, lasciandogli profonde cicatrici. Il concerto, però, viene visto dal cantante dei Rolling Stones, Mick Jagger, che viene colpito dalla potenza espressa sul palco e gli offre un contratto con l’etichetta Rolling Stones Records con la quale pubblica nel 1978 l’album Bush Doctor. Jagger partecipa alla traccia Don’t Look Back che regala a Tosh una grande esposizione mediatica e gli consente di partecipare al Saturday Night Live. Nel 1979 e nel 1981 pubblica due album, sempre per la RSR, due lavori pieni di rabbia contro il sistema: Mystic Man e Wanted Dread and Alive. Nel 1980 arriva in Italia, ospite nelle 6 puntate dello spettacolo televisivo C’era due volte (Rai2), per la regia di Enzo Trapani.
Tosh firmerà poi un contratto con la EMI che lo porterà a pubblicare nel 1983 l’album Mama Africa, forse il suo maggior successo. Dopo quest’album il cantante sparisce dal giro musicale per un po’ di tempo, secondo alcuni per cercare consiglio da stregoni africani. Nel 1987 ritorna con l’album No Nuclear War, un album di protesta contro la violenza dilagante, contro l’apartheid e contro Babilonia, intesa come società moderna; l’album, prodotto sempre dalla EMI, vince il Grammy Award come miglior album reggae.
Una carriera insomma all’insegna della musica – il reggae – e dell’impegno sociale che sembrava appena agli inizi e che avrebbe potuto portarlo ad avere grandi soddisfazioni e riconoscimenti artistici.
Se non fosse che il destino è solito essere sempre in agguato e abitua a non dare mai niente per scontato.
Destino che, per il cantante giamaicano, ha assunto le sembianze di Dennis Lobban, un vecchio amico che, un giorno di settembre del 1987, dopo una accesa discussione con Marlene Brown, la ragazza di Tosh. è andato via dalla casa infuriato.
Un paio di giorni più tardi, l’11 settembre, Lobban ritorna in quella casa con una banda armata di suoi amici. Al termine di una pioggia di fuoco, Tosh giace morto insieme all’amico DJ Jeff ‘Free I’ Dixon, presente anche lui nella casa. Marlene Brown, l’ex-batterista dei Soul Syndicate, Carlton ‘Santa’ Davis e altri due amici di Tosh, miracolosamente, sopravvivono. Lobban viene arrestato e condannato a morte.
A distanza di ventisette anni resta ancora incredibile accettare che la vita e la carriera di un grande artista siano state spezzate così, da una follia omicida insensata.
Resta il ricordo e tutto il materiale lasciato da un’icona del reggae che, forse, è stata seconda solo alla grandezza del suo amico, e primo ‘mentore’, Bob Marley.
R.I.P Peter Tosh…
ALEX PIERRO