E ora che le speranze della vigilia si si sono tramutate in certezze, la Roma ci crede davvero un po’ di più. Bayern e City saranno anche due corazzate, ma nel 5-1 rifilato al Cska ci sono un’infinità di motivi per strizzare un occhiolino agli avversari e lanciare la sfida alle grandi d’Europa. Del resto, se Iturbe e Gervinho girano a velocità pazzesche come contro i russi, Totti inventa assist e traiettorie al bacio e Keita riesce a far passare inosservata l’assenza di De Rossi (squalificato, ai giallorossi mancano anche Strootman, Castan e Balzaretti), allora i giallorossi possono davvero godersi questa Champions. Al resto ci pensano la fantasia di Pjanic, il solito Nainggolan (altro partitone per il Belga) e un Cska imbarazzante nella fase difensiva: Slutsky opta per un 4-4-1-1 con maggiore copertura, ma la mossa non paga, anche perché Ignashevich e Vasilij Berezutski sono a tratti comici, superati solo dal solito Akinfeev, che dopo le papere mondiali, ne regala almeno una (su Maicon) e mezza (il 4-0 di Gervinho) anche all’Olimpico. Uniche note stonate della serata, gli infortuni di Iturbe ed Astori ed il tifoso russo accoltellato fuori lo stadio poco prima del fischio iniziale. Garcia opta per Torosidis a sinistra al posto di Cole e lancia le frecce Gervinho e Iturbe dal via. La scelta è decisiva, perché i russi provano a giocarsela, anche se Eremenko finisce con fare la trottola nella morsa dei palleggiatori giallorossi. I brividi per i russi sono immediati, con il salvataggio al 2′ di Fernandes su Gervinho, che poco dopo apre le danze con uno slalom tra quattro e il taglio per Iturbe, che brucia Akinfeev centralmente. La partita si mette subito in discesa: la Roma palleggia, rallenta e accelera quando vuole, i russi arrancano ovunque. La conseguenza è il 2-0 proprio di Gervinho, con Iturbe (infortunio muscolare al 25′) che restituisce il favore all’ivoriano, a cui segue il 3-0 di Maicon, anche se Akinfeev al posto dei guanti sembra avere una saponetta. In mezzo il Cska potrebbe anche riaprire la gara, ma se anche Doumbia crolla come un goffo dilettante davanti a De Sanctis allora non è proprio serata. Tanto che al 31′ Totti inventa in verticale per Gervinho, che dopo essersi preso gioco per l’ennesima volta di Nababkin, infila il 4-0 sotto le gambe di Akinfeev. Poi sono Florenzi e Pjanic a sfiorare il gol, con Slutsky traumatizzato in panchina. Nella ripresa la Roma abbassa inevitabilmente i giri, anche perché dopo 5′ arriva anche il gol di testa di Florenzi (con la complicità di Ignashevich) su cross perfetto di Torosidis. I russi non si arrendono e provano a farsi pericolosi con Eremenko e Doumbia e al 16′ ci riesce anche con Efremov, ma De Sanctis è bravo a dire di no. Poco prima era stato Pjanic a sfiorare il 6-0, al 22′ è la traversa a negare il gol ai russi su tap-in ravvicinato di Musa. La Roma, in vista del Cagliari, pensa più ad amministrare che non a spingere e al 36′ arriva il 5-1 di Musa, su pasticcio di Yanga-Mbiwa. Le brutte notizie per i giallorossi non finiscono qui, perché c’è la distorsione al ginocchio destro di Astori (40′, Roma in dieci) e il quasi 5-2 di Milanov (staffilata sulla traversa, con la palla che sembra rimbalzare dentro) prima e Panchenko poi (destro di poco fuori). Piccole macchie in una notte da Champions.